In Amazzonia la foresta pluviale continua a bruciare. Sono centinaia gli incendi che in questi ultimi giorni stanno devastando il polmone verde del Brasile. Le proteste e l'indignazione continuano a farsi sempre più pressanti, specialmente sui social, dove è stato creato per l'occasione un nuovo hashtag, #PrayForAmazonas, con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica verso questo problema globale.
Gli incendi hanno colpito gli stati settentrionali
I luoghi più colpiti dagli incendi sono gli stati settentrionali di Amazonas, Rondonia, Roraima e Acre.
I dati dei satelliti dell'Inpe (l'istituto nazionale per la ricerca spaziale) hanno registrato nel 2019 un incremento dei roghi del 83%, rispetto allo scorso anno.
La drammaticità degli incendi porta nuovamente alla luce la crisi climatica mondiale e il problema del surriscaldamento. L'Amazzonia rappresenta un'importantissima fonte di ossigeno (il 20% per l'intero pianeta) e in questi giorni viene distrutta a una velocità sorprendente. La deforestazione e gli incendi stanno rovinando di giorno in giorno parti di questa riserva naturale, che con i suoi 5,5 milioni di chilometri quadrati è la più grande foresta pluviale al mondo. La preoccupazione per questo disastro è tangibile e coinvolge tutti i paesi e i governi.
Secondo il Cams (Copernicus Atmosphere Monitoring Service) i livelli di anidride carbonica rilasciati nell'atmosfera avrebbero raggiunto il dato allarmante di 228 megatonnellate. Si tratta del livello più alto mai registrato dal 2010, un dato tanto grave da portare a uno scontro aperto tra Emmanuel Macron e Jair Bolsonaro sul problema della protezione dell'Amazzonia.
Il presidente Macron su Twitter: 'È una crisi internazionale'
Su Twitter, il presidente francese Macron ha lanciato il suo allarme sulla situazione critica degli incendi in Amazzonia, definendola come una "crisi internazionale" che necessita di essere risolta al più presto. Per questo motivo ha proposto che la questione incendi in Amazzonia venga messa in agenda per il prossimo G7, che si terrà a Biarritz (Francia) e al quale il Brasile non è stato invitato.
Dal governo brasiliano il presidente Bolsonaro replica a Macron, accusandolo di dimostrare una "mentalità colonialista", di seguire "interessi politici personali" e di cedere al "sensazionalismo". Jair Bolsonaro è sotto la lente anche degli attivisti, che hanno definito la sua politica "anti-ambientale". Dal canto suo, il presidente brasiliano accusa le ong di avere qualche implicazione nel fenomeno degli incendi in Amazzonia; lo stesso avrebbe dichiarato: "Esiste un interesse delle ong, che rappresentano interessi diversi da quelli del Brasile". Come conseguenza della politica ambientale del governo brasiliano, sia la Norvegia che la Germania hanno sospeso le donazioni al Fondo Amazzonia.