Alla produzione di nocciole italiana guarda con interesse l'industria del dolciario, un interesse che ha le sue radici in fenomeni come l'aumento del consumo di frutta secca e la crisi dei seminativi e di altre specie frutticole. L'interesse nel nocciolo consta di numeri di non poco conto: 84.306 ettari (secondo i dati Istat, dell'anno 2018) e negli ultimi 10 anni ha visto aumentare le superfici di più del 18%. Una produzione che ha il suo interesse principale in tre regioni della penisola: Lazio, Piemonte, Campania. Proprio in quest'ultima regione, però, quest'anno la produzione ha subito un calo pari al quaranta percento.

Un tale abbassamento ha fatto subito riunire un tavolo per stabilire le strategie e le misure necessarie. Coldiretti ha lanciato l'allarme, sottolineando l'importanza delle nocciole campane per quanto riguarda il settore primario e il contesto ambientale e stabilendo alcuni obiettivi.

Produzione in crisi

È crisi nel campo delle nocciole campane, una crisi che ha ridotto la produzione al 60%. Una crisi a cui Coldiretti cerca di far fronte, presentando alcune proposte e sottolineando l'importanza delle nocciole campane per quanto riguarda il settore primario e l'Ambiente. Con la firma del direttore Salvatore Loffreda, Coldiretti ha dunque proposto al consigliere delegato Nicola Caputo di avviare un piano d'azione che possa tamponare i danni causati dagli eventi atmosferici.

Si dovrà passare, dunque, dagli uffici periferici della regione e si dovrà avviare una procedura che riconosca le calamità naturali alla produzione corilicola 2019, ovvero quegli eventi atmosferici che hanno inciso notevolmente sull'abbassamento del 40% della produzione.

Alcuni obiettivi per far fronte alla crisi

Gli obiettivi a cui Coldiretti aspira sono: la creazione di un tavolo permanente e costante, che possa monitorare le dinamiche produttive e commerciali della nocciola campana; l'istituzione di uno studio tecnico-scientifico che si incentri sulla cimice asiatica, basandosi sulla riuscita dello studio svolto sulla filiera castanicola; maggiore attenzione e valorizzazione dell'osservatorio del nocciolo a Giffoni Valle Piana in provincia di Salerno; garanzia e continuità per quanto riguarda le misure di indennità compensative (misura 13) agroambientali (10-11) del PSR Campania tra le due programmazione settennali; l'avviamento di un percorso volto a definire una IGP Campana della nocciola; maggiori controlli e verifiche sanitarie e di tracciabilità sulle nocciole che arrivano nei porti campani, con una più alta e specifica attenzione a quello di Salerno.