Per incentivare gli investimenti e sviluppare l'industrializzazione delle imprese meridionali italiane e al fine di sviluppare la coesione territoriale, la legge di stabilità 2016 ha istituito un credito d'imposta a favore delle aziende con sede nelle regioni del Mezzogiorno (Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Sicilia e Sardegna) per l'acquisto di beni strumentali nuovi, effettuato dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, da destinare alle proprie unità produttive.

Le spese che godranno di questo sgravio, sono gli investimenti per l’acquisto di impianti, macchinari, arredi, strumentazione, attrezzature informatiche e licenze software.

Cos'è e come funziona

Il bonus investimenti al Sud 2018 è valido per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2019 e prevede un credito d'imposta pari al 45% per le piccole imprese, 35% per le medie imprese e 25% per le imprese più grandi, da utilizzare solo in compensazione, mediante modello F24.

Beneficiari di tale agevolazione, sono tutti i soggetti titolari di reddito d'impresa che acquistano beni strumentali nuovi da destinare a unità produttive ubicate in Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Sicilia e Sardegna. Quindi, tutte le PMI a prescindere dalla natura giuridica e dalla dimensione, dal settore economico e dal regime contabile adottato. Sono escluse le imprese che operano nel settore dell’agricoltura, della caccia e della silvicultura.

Le imprese che vogliono usufruire di tale agevolazione, devono presentare domanda all'Agenzia delle Entrate con l'indicazione dei beni che intendono acquistare.

Sono agevolabili solo i beni strumentali all'attività d'impresa, nuovi e destinati a imprese italiane. Sono esclusi dall'agevolazione, invece, i beni merce destinati alla vendita, beni assemblati o concessi in comodato d'uso.

Rientrano tra i beni agevolabili anche quelli acquisiti mediante leasing finanziario con acquisto finale.

Nuovi obblighi, termini e modulistica

Con decreto direttoriale del 23 aprile 2018, il Ministero dello Sviluppo economico (MiSE) ha definito la procedura di ammissione delle PMI alle risorse del Programma operativo nazionale Imprese e competitività 2014-2020 (PON Imprese e Competitività 2014-2020) in relazione al credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno.

Le nuove disposizioni si applicano solo ai progetti delle imprese beneficiarie del credito d'imposta per l'acquisto di beni strumentali nuovi effettuati tra il 1° marzo 2017 e il 31 dicembre 2019 (per gli acquisti effettuati prima di tale periodo, si applica la disciplina previgente). In particolare, vengono riconsiderati gli adempimenti relativi alla rendicontazione delle spese e vengono predisposti nuovi termini e nuova modulistica da utilizzare per i progetti ammessi ai finanziamenti PON.

Adempimenti e documentazione da presentare

Ogni progetto è sottoposto al controllo del Mise, che si articola in due fasi: la prima, è di verifica della sussistenza dei requisiti per l'ammissibilità; la seconda, è di valutazione delle caratteristiche di innovatività e della coerenza con gli ambiti di specializzazione intelligente.

Se l'esito del controllo è positivo, il Mise invia a mezzo pec il provvedimento di utilizzo delle risorse PON.

Ogni beneficiario ha l'obbligo di dichiarare le spese previste nel progetto che ha presentato ed effettivamente sostenute per l'acquisizione dei beni strumentali nuovi, mediante il modello "Dichiarazione di Spesa", al quale dovrà allegare la seguente documentazione:

  • Fatture di acquisto, con la specifica dicitura:“Spesa di € ____ rendicontata, ai fini dell’utilizzo delle risorse del PON IC 2014-2020, a valere sul credito d’imposta previsto dalla legge 28 dicembre 2015 n. 208 (art. 1, commi 98-108) e valorizzata ai fini della compensazione operata con modello F24 del ___";
  • Distinte di pagamento delle fatture;
  • Dichiarazione dei fornitori, con cui gli stessi attestano che le fatture indicate sono state regolarmente pagate, che i beni oggetto della fornitura sono nuovi e che non sono state emesse note di credito a riguardo;
  • Contratto di eventuali leasing finanziari con acquisto finale;
  • Modello F24 del credito d'imposta ammesso e utilizzato in compensazione;
  • Registro dei beni ammortizzabili;
  • Per le imprese non collettive, le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni antecedenti il finanziamento;
  • Schema riepilogativo dell'investimento, con la descrizione dell'attività produttiva e delle peculiarità tecnico-produttive dei beni strumentali acquistati;
  • per gli investimenti effettuati prima del 1° marzo 2017, autocertificazione del legale rappresentante attestante l'ammontare degli ammortamenti fiscali dedotti ai fini dell'erogazione del credito d'imposta.

Invio della documentazione

Tutta questa documentazione deve essere trasmessa al Ministero dello Sviluppo Economico entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello in cui la PMI beneficiaria ha sostenuto le spese per gli investimenti strumentali, e comunque non oltre il 2023, mediante Pec.