Prenderà il via domani la prima giornata di incontri della COP25, la conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici nel quadro conosciuto come UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change). Gli incontri, che si protrarranno fino a venerdì 13 dicembre, sono sotto la presidenza del governo del Cile, al cui capo è stata nominata Carolina Schmidt Zaldivar, ministro per l’Ambiente del paese sudamericano. Il governo cileno è sostenuto da quello spagnolo a livello logistico, che infatti ospiterà la conferenza nella sua capitale Madrid.
L'evento, come riporta lo stesso sito ufficiale della COP25, ha tra gli obiettivi principali quello di portare a termine alcuni dei compiti fissati nell’Accordo di Parigi.
I termini dell'accordo di Parigi
L’Accordo di Parigi è il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale redatto in occasione della Conferenza sul cambiamento climatico indetto dall’ONU nel dicembre 2015. L’Accordo verte intorno a un punto fondamentale: mantenere la media dell’aumento del riscaldamento globale al di sotto dei 2°C ma secondo l’ultimo report ONU le temperature si stanno elevando ad un livello superiore a quello prefissato, pari a 3,2°C.
Per quanto riguarda i tempi la COP21 ambisce a ridurre le emissioni globali al loro massimo livello il prima possibile, riconoscendo che per i paesi in via di sviluppo occorrerà più tempo, come è specificato d'altronde anche nell’accordo in questione.
Le direttive di messa in opera dell’Accordo di Parigi sono state adottate anche durante la COP24 dello scorso anno tenutasi in Polonia.
E il Protocollo di Kyoto?
Prima dell’Accordo di Parigi, il primo grande accordo sul clima mondiale è stato il Protocollo di Kyoto, un trattato di natura volontaria in cui si esprime la volontà di ridurre le emissioni globali dei gas responsabili dell’effetto serra.
L’accordo internazionale è stato firmato l’11 dicembre del 1997 in occasione della terza Conferenza delle Parti di quell’anno (COP3) ed entrato in vigore nel 2005. Il ritardo fu dovuto alla mancanza della percentuale (55%) necessaria per il suo adempimento, raggiunta poi nel 2004 con la ratifica della Russia.
La redazione di questo Trattato nasce come piano d’azione in riferimento a un altro, lo UNFCCC firmato nel 1992 durante il Summit sulla Terra svoltosi a Rio de Janeiro, da cui poi sono scaturire le varie Conference of Parties.