Per la prima volta è stato possibile registrare la morte di una stella risucchiata all’interno di un buco nero. Questo è stato possibile grazie ai telescopi dell’ESO, l’osservatorio astronomico europeo, che hanno registrato il fenomeno astronomico di una stella distrutta da un buco nero. La ricerca in questione è stata pubblicata sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. L’evento di un buco nero che “risucchia” al suo interno una stella accade molto raramente, e viene definito come “distruzione mareale”. Durante questi fenomeni avviene la cosiddetta “spaghettificazione” della stella che viene risucchiata senza via di scampo.
La spaghettificazione della stelle all’interno dei buchi neri
I fenomeni in cui una stella viene risucchiata da un buco nero sono molto rari. Per questo motivo gli astronomi della Nasa hanno puntato il telescopio VLT e l’NTT dell’ESO verso un lampo di luce avvistato lo scorso anno vicino ad un buco nero. In questo modo sono riusciti a registrare la morte della stella ad opera del buco nero avvenuta quest’anno. Come ha ribadito uno degli autori della ricerca, Thomas Weavers, gli astronomi conoscono solo in teoria cosa accade ad una stella quando viene inghiottita da un buco nero. Quando la stella si avvicina troppo al buco nero, l’attrazione gravitazionale del buco nero distrugge la stella, formandone sottili flussi di materiale cosmico
La registrazione di una distruzione mareale
Il fenomeno per cui una stella subisce una morte repentina a causa di un buco viene definito distruzione mareale, così come ha ribadito Matt Nichols, altro autore della ricerca.
Come ha dichiarato Kate Alexander, astronoma della Nasa negli USA, questa volta è stato possibile registrare la morte della stella subito dopo il suo squarciamento. In questo modo gli astronomi sono stati in grado di individuare l’origine del materiale oscurante che avvolge il buco. Questa ricerca ha permesso altresì di osservare come la stella in questione avesse la stessa massa del nostro Sole.
Inoltre durante la distruzione mareale, la stella avrebbe perso circa la metà della sua massa a causa del contatto con il buco che misura oltre un milione rispetto alle dimensioni stellari. Questa ricerca ha dato origine ad una massiva sperimentazione per trovare ulteriori fenomeni che riguardino i buchi neri. Fino adesso i buchi neri e gli eventi legati ad esso sono rimasti un campo ipotizzabile e teorico. Per la prima volta nella storia dell’astronomia è stato registrato un evento tangibile e concreto che potrebbe rappresentare “La stele di Rosetta” nel campo dei buchi neri.