Per la prima volta nella storia, gli astronomi hanno potuto osservare direttamente una stella morente inghiottire un pianeta. Grazie a questa scoperta scientifica, gli astronomi hanno acquisito importanti conoscenze sulle fasi finali delle stelle e sulla loro interazione con i pianeti che le circondano. Nel dare la notizia il New York Times ha citato uno storico pezzo dei REM: It’s the End of a World as We Know It, in riferimento al fatto che la stessa cosa potrebbe "accadere alla terra in un futuro prossimo", parafrasando i REM, come Ligabue, la domanda diventa: "A che ora è la fine del mondo?".

Il processo

L'evento - che si chiama inghiottimento planetario - è stato causato dall'espansione della stella. Quando la superficie della stella si espande, inghiotte i pianeti vicini. Sebbene questo fenomeno avvenga solo poche volte all'anno nella Via Lattea, gli astronomi non lo avevano mai osservato direttamente. La stella in questione si trova a circa 12.000 anni luce dalla Terra e la sua espansione ha generato un'esplosione di energia e materiale, che ha messo fine al pianeta che ha inghiottito. Il processo di espansione della stella è causato dalla fusione dell'elio in carbonio, che provoca l'espansione delle parti esterne della stella e la sua trasformazione in una gigante rossa. Tutto questo non è favorevole ai pianeti vicini, poiché la loro interazione con la stella in espansione genera un'esplosione di energia e materia, che fa sì che il pianeta precipiti sulla stella.

Un evento che "fornisce un anello mancante nella nostra comprensione dell'evoluzione e dei destini finali dei sistemi planetari", come scrivono sulla rivista Nature gli autori dello studio o, per dirla con le parole di Kishalay De, borsista Einstein della NASA presso il Massachusetts Institute of Technology, uno degli autori dello studio, si tratterebbe del "destino finale della Terra".

Come riporta il Times: "Stiamo vedendo in cosa si imbatterà la Terra tra cinque miliardi di anni".

Miglioramento della comprensione dell'universo

Le prime tracce di questo evento sono state scoperte dalle immagini ottiche del Zwicky Transient Facility nel 2020, mentre le conferme sono arrivate dalle immagini infrarosse della NASA.

Gli astronomi hanno analizzato la curva di luce dell'evento e la materia espulsa per stimare la massa della stella e del pianeta inghiottito. Grazie a queste osservazioni, gli astronomi hanno migliorato la loro capacità di individuare eventi simili in altre parti dell'universo. Inoltre, questo evento fornisce una nuova comprensione dell'evoluzione dei sistemi planetari e del nostro futuro come pianeta.

Un futuro incerto

Lo studio delle stelle e dei loro sistemi planetari rappresenta un'importante fonte di informazioni sulla vita e la morte delle stelle. Osservando eventi come la morte di una stella e di un pianeta, gli astronomi possono migliorare la loro comprensione dell'universo e prepararsi per il futuro della Terra. Questa scoperta suggerisce quale potrebbe essere il destino dei pianeti interni del nostro sistema solare, quali Mercurio, Venere e la Terra, quando il Sole morirà tra circa 5 miliardi di anni.