Siamo sempre più attenti alla guida, ma paghiamo un salasso di assicurazione. È sufficiente incrociare alcuni degli ultimi dati di settore per far emergere la contraddizione. Infatti, mentre migliora la classe bonus malus degli assicurati, i prezzi delle polizze sono ritornati a salire dopo anni di discesa continua. Al punto che si è acceso il faro del Garante per la concorrenza.
La rc auto rincara tra l'1% e il 5%
Secondo il sito di comparazione Segugio.it gli italiani che hanno raggiunto la prima classe di merito non sono stati mai così numerosi come oggi, ma le tariffe in media sono salite del 5,5% nel giro di un semestre (il dato è aggiornato al 31 dicembre 2016).
Simile l'elaborazione di Facile.it, che invece indica un rincaro del 3,5% per l'assicurazione rc, registrando a febbraio 529 euro. Ma sono validi questi dati? Certo, limitati però. Perché si riferiscono solo ai clienti che hanno effettuato un preventivo sui siti di comparazione. Per fotografare la reale situazione della rc auto in Italia bisogna rifarsi all'ultimo bollettino statistico pubblicato dall'Ivass, l'Istituto di vigilanza sul settore. Il quale conferma gli aumenti: +1%. Poco, certo, ma quel che conta, come si legge, è il fatto che “si delinea una possibile inversione del trend di discesa dei prezzi”, che infatti non facevano che raffreddarsi ininterrottamente da fine 2012.
Fino a 705 euro per un neopatentato
L'analisi pubblicata dall'Ivass mette a fuoco differenze interessanti. Il prezzo medio è di 426 euro (si intende solo la garanzia Rc, la responsabilità civile obbligatoria, non tutto il pacchetto), ma i neo patentati e i ragazzi fino a 24 anni pagano addirittura 705 euro, mentre gli over 60 (un terzo del totale degli assicurati) non più di 400.
Tra le Regioni d'Italia, la Campania è la più cara: 553 euro di media, mentre si guida più leggeri in Valle d'Aosta, dove la Rc costa solo 300 euro. Ma allargando lo sguardo alle province, il confronto Nord-Sud mette in luce curiosità interessanti. A Lecce, infatti, si spende qualcosa in meno che a Como: 409 contro 413 euro.
E Prato, in Toscana, evidenzia un dato molto alto, 615 euro. Non troppo distante dai 644 euro di Napoli.
Ormai il 79% è in prima classe
Tornando al discorso di partenza, anche l'Ivass rileva quanto gli italiani siano virtuosi. Il 79% dei contratti si trova nella prima classe bonus malus, 2 punti percentuali in più rispetto al 2015. Allora, perché paghiamo di più e abbiamo le tariffe più costose d'Europa, se pensiamo che in Spagna o Francia, sempre secondo l'Ivass, la garanzia Rc media sta sotto i 200 euro? Un mistero. Ma su cui anche l'Agcm, autorità garante della concorrenza, vuole vederci chiaro. L'authority ha aperto un'indagine sulle principali compagnie italiane, per verificare se abbiano fatto “cartello”, cioè un accordo sottobanco fra loro per mantenere alte le tariffe.
La procedura si concluderà tra un anno, marzo 2018. Ma le compagnie italiane non sono nuove a questi comportamenti. Già nel 2000 l'Antitrust le aveva sanzionate con una maxi multa: 700 miliardi di lire. Forse, ci risiamo.