Decreto Cresci-Italia, articolo 11: è questo il riferimento a cui bisogna affidarsi per conoscere le novità introdotte dal governo Monti in merito al cosiddetto bollino blu. In effetti, l’esecutivo ha scelto di eliminare l’obbligo che c’è stato finora, con cadenza annuale, di provvedere a questo controllo sui gas di scarico di autovetture e motocicli. L’innovazione di maggiore impatto riguarda proprio il momento in cui effettuare questa certificazione, la quale avrà luogo soltanto quando si sarà chiamati a realizzare la revisione periodica del veicolo.

La decisione risponde soprattutto a motivi di natura pratica, dato che era ormai divenuto inutile controllare ogni anno dei mezzi che possono tranquillamente sfruttare l’elettronica per comprendere l’emissione di gas di scarico. Che cosa è esattamente il bollino blu? Questo adesivo, il quale deve il suo nome così particolare alla colorazione che lo caratterizza, viene posizionato sul parabrezza dell’auto e in questo modo segnala che i gas di scarico che vengono rilasciati rispettano i limiti di legge. Questa certificazione, inoltre, è obbligatoria in gran parte dei comuni del nostro paese, ovviamente quelli più grandi ma non solo, e si riferisce ai veicoli che sono stati immatricolati da almeno quattro anni.

L’iter da seguire è piuttosto semplice. In pratica, è sufficiente recarsi in un’autofficina autorizzata e procedere alla revisione, che ha una validità fissata in due anni dal momento del rilascio. Col decreto in questione, per le vetture nuove, l’obbligo del bollino blu dovrà essere rispettato dopo quattro anni, in occasione della prima revisione, per poi ridursi a una cadenza di due anni.

Quello che interessa maggiormente in questo discorso è relativo ai possibili risparmi che si potrebbero ottenere. Il costo più alto che può essere richiesto è pari a quindici euro, somma che è comprensiva anche dell’Imposta sul Valore Aggiunto, ma ogni volta che viene rilasciato il bollino insieme alla revisione si pagano solitamente quattro euro. Questo vuol dire che la riduzione è abbastanza evidente, con un risparmio possibile di quindici euro ogni due anni.