Andrea Pirlo, simbolo della rinascita della Juventus targata Conte, faro del centrocampo e fonte primaria del gioco bianconero, attiva le "sirene" per far sponda ai "mal di pancia" dello svedese Ibrahimovic che vuole lasciare Parigi.

Il centrocampista bianconero, in occasione della presentazione del suo nuovo libro "Penso quindi gioco" ha dichiarato che lo svedese non è uno che spacca gli spogliatoi, aprendo così le porte ad un gradito rientro in maglia bianconera per Ibra. Inoltre, il sogno di Pirlo torna ad essere la Champions, obiettivo che l'anno prossimo inizierà a risuonare non poco nelle "orecchie" e nella mente di casa Juve.

Ibrahimovic, spauracchio Champions o discepolo del trionfo? E' risaputo che Ibra e la Champions League non abbiano un feeling straordinario, anzi molti ritengono lo svedese un vero "uccellaccio del malaugurio" per chi lo sfodera in rosa puntando alla coppa dalle "grandi orecchie".

Di certo sarebbe un Top Player di altissimo livello, uno che fa la differenza da solo là davanti, capace di dribblarne quattro in un colpo solo, di metterti la palla lì, nel corridoio dove nessuno l'avrebbe messa, e mandarti in porta a far gol, capace di scagliare siluri al fulmicotone da 30 metri, ma capace anche di spegnersi da solo in partite dal "fascino europeo", di innervosirsi con gli avversari e beccare cartellini, di mandare a quel paese il proprio compagno per non avergli servito la palla.

Nel gioco, corale, di Conte potrebbero contare più i punti negativi che quelli positivi, dato che non si accettano "prime donne". Ma chi la butta dentro e ti risolve le partite "spigolose" serve eccome alla Juventus, quindi con un pò di collaborazione e spirito di sacrificio in più, Ibra potrebbe essere quello giusto. Magari anche per sfatare il mito Champions.

O quantomeno per suggellare definitivamente il dominio in campo nazionale e mettere mano per la terza volta di fila sullo scudetto. Perchè in quello sì che Ibra è specialista. Se escludiamo l'ultimo perso, proprio per mano di Conte, quando lo svedese vestiva la maglia rossonera del Milan. E i tifosi? Quelli che hanno sempre fischiato e insultato Ibra dalla sua partenza, verso sponde nerazzurre, come prenderebbero un suo ritorno? Per ora nessuna contestazione, nessuna critica, nessun brusio, eppure i "rumori" del ritorno di Ibra si sentono da diverse settimane. Magari, al primo gol tornerà la pace.