E' finito a processo un papà di Brescia che, senza lasciar intendere assolutamente nulla, è riuscito a rubare dalle casse della Scuola (l'Istituto comprensivo Nord 1) ben 38mila euro di donazioni fatte da altri genitori. I soldi sottratti erano destinati ad attività didattiche varie e all'acquisto di materiale per il normale svolgimento delle lezioni. L'uomo dovrà risarcire la scuola per 25mila euro, divisi in cinque assegni, mentre la differenza del denaro rubato andrà inevitabilmente perduta.

Il papà ladro era un insospettabile: era tesoriere dei fondi della scuola

L'uomo è un genitore come molti: una descrizione essenziale e abbastanza esaustiva, che spesso tratteggia un padre ben inserito nell'ambiente scolastico del proprio o dei propri figli. Nel caso che vede coinvolto l'Istituto comprensivo Nord 1 nel 2016, il papà come tanti e assolutamente insospettabile, che viene persino nominato gestore della tesoriera della scuola proprio grazie alla sua apparente trasparenza, si è poi rivelato un vero e proprio ladro. Il genitore in questione, in qualche mese, è riuscito a sottrarre dalle casse della scuola ben 38mila euro di fondi destinati al materiale senza che nessuno se ne accorgesse.

Un ladro molto astuto ed abile quindi, che vestiva i panni di una persona decisamente affidabile e priva di doppi fini.

La scoperta del tutto casuale dei furti alla scuola

Le cose stavano andando bene per il genitore-ladro: l'incasso illecito era arrivato a 38mila euro e sarebbe continuato a salire se una svista o una mancanza da parte sua non lo avesse smascherato: l'uomo infatti ha omesso di pagare una fattura per la fornitura di materiale scolastico destinato ai ragazzini.

Ciò ha fatto scattare l'allarme che ha dato il via alle indagini con un esito davvero assurdo e sconcertante. Il tranquillo papà rubava cifre sostanziose un poco per volta all'insaputa di tutte quelle persone che gli avevano donato la loro completa fiducia.

Il risarcimento del papà (dis)onesto

Nelle ultime ore si sarebbe trovato un accordo fra le due parti che prevede un ingente risarcimento dei soldi da parte dell'uomo al Comitato dei genitori, che ammonta a 25mila euro.

Il papà truffaldino dovrà firmare cinque assegni da cinquemila euro ciascuno per poter fare ammenda del gesto sconsiderato (almeno in parte). Una condanna di risarcimento che dovrebbe servire da lezione all'uomo.