Un po' di azzurro anche in finale. Un piccola soddisfazione per una nazione, ma un'enorme emozione per un uomo: Nicola Rizzoli, 43 anni, sarà infatti l'arbitro della finale mondiale. Non è poco, visto che esso rappresenta un riconoscimento internazionale. Non era del tutto inatteso: l'eliminazione della squadra di Prandelli aveva, infatti, agevolato la strada al nostro fischietto.

Nato a Mirandola, un paese dell'Emilia Romagna, il 5 ottobre 1975, Rizzoli è considerato ormai da qualche anno il numero uno dei fischietti italiani. Aveva diretto la finale di Europa League nel 2009 e quella di Champions nel 2013.

Egli sarà il terzo arbitro italiano a dirigere una finale della coppa del mondo. Era già successo a Sergio Gonella, che nel 1978 fu designato per Argentina-Olanda a Buenos Aires, che regalò il primo titolo ai sudamericani. E a Pierluigi Collina, nel 2002, a Yokohama che vide trionfare il Brasile di Ronaldo. Ha saputo battere altri nomi molto importanti del panorama arbitrale: come Webb, anch'egli uno dei migliori a livello mondiale. Non a caso, in Italia quest'anno, ha arbitrato l'ottavo di Europa League a Firenze, tra Fiorentina e Juventus, ricevendo gli applausi del pubblico al suo ingresso in campo: un fatto raro per il calcio italiano.

Anche il premier Matteo Renzi è intervenuto sull'argomento, per sottolineare l'importanza del fatto, con una telefonata al diretto interessato.

Il percorso di Rizzoli a questa coppa del mondo era iniziato con Spagna-Olanda - la rivincita della finale del 2010- proseguendo poi con Argentina-Nigeria, e Argentina-Belgio. Esperienza dunque con la squadra di Messi, che forse ha convinto definitivamente Busacca - capo dei designatori Fifa - a sceglierlo per questa partita.

Proprio questo fatto ha acceso le polemiche in Brasile: ancora scottati dopo i 7 gol presi dalla Germania, ieri, il sito Uol ha dichiarato in una nota: "La scelta di Nicola Rizzoli per la finale di domenica al Maracanà è una vittoria fuori dal campo per l'Argentina''.

Rizzoli si è detto emozionato e felice di poter rappresentare i colori italiani su un palcoscenico di così importante prestigio.

Uno squarcio di azzurro in un momento non troppo felice del calcio italiano. Se da un parte, il gioco e la stessa Nazionale sono da rifondare, con persone esperte e soprattutto motivate; dall'altra il mondo arbitrale sembra aver raggiunto un livello molto alto, anche a livello internazionale.