Non sembra avere pace la vicenda sportiva del Parma: il caos che regna all'interno della società emiliana, sulla quale aleggia lo spettro del fallimento, sta letteralmente 'terremotando' le istituzioni calcistiche nostrane e, in attesa di conoscere un esito che pare sempre più scontato, si sta cominciando a delineare un pericoloso precedente per i campionati professionistici del nostro Paese. Mentre il nuovo patron, Giampietro Manenti, in rotta col primo cittadino di Parma e lo zoccolo duro del tifo gialloblu, dichiara di voler continuare la propria battaglia per salvare il club (in attesa dell'udienza fallimentare del prossimo 19 marzo), nelle ultime ore è stato praticamente azzerato il 'board' che aveva guidato la società nell'ultimo quinquennio.

A stretto giro di posta, infatti, sono arrivate prima le dimissioni di Pietro Leonardi dalla carica di dg e poi la notizia che l'ex presidente Tommaso Ghirardi è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Parma con l'accusa di bancarotta fraudolenta e di altri altri illeciti a carattere finanziario che avrebbero causato l'attuale dissesto delle casse del club.

Proprio nei giorni scorsi Ghirardi era stato tirato in ballo da Alessandro Lucarelli, capitano del Parma e portavoce dei giocatori, quale colpevole del crack dei gialloblu, i quali, intanto, potrebbero dare forfait anche per il prossimo impegno casalingo contro l'Atalanta. Ora anche i Pm della Procura si stanno concentrando sull'imprenditore di Carpenedolo, ritenuto responsabile dell'attuale dissesto finanziario nonché di omissione in atti d'ufficio.

Non solo: sarebbero stati rilevati anche potenziali rischi di "fuga e inquinamento delle prove", aspetto che potrebbe portare a provvedimenti più drastici.

Per quanto riguarda invece l'ormai ex direttore generale Pietro Leonardi, invece, l'addio sa tanto di sipario che cala su ciò che è stato del Parma Calcio negli ultimi anni, dalla retrocessione in B alla nuova rinascita che ha portato al ritorno in Europa a maggio scorso, salvo poi dovervi rinunciare causa penalizzazione.

Leonardi, con un breve comunicato, ha giustificato la propria scelta con motivazioni di salute oltre che "ambientali", chiudendo il messaggio anche con un breve ringraziamento a staff tecnico e tifoseria ai quali ribadisce di rimanere "profondamente legato". E' probabile che, alla base della decisione, vi siano due ragioni: innanzitutto, il recente deferimento ricevuto dalla FIGC per il mancato pagamento delle ricevute IRPEF della società ma hanno influito anche i recenti problemi di salute (i due malori che l'hanno colto lo scorso 25 gennaio e il 21 febbraio scorso) e che l'hanno costretto a un ricovero d'urgenza in ospedale. 

In attesa di conoscere il destino della rosa e del tecnico Roberto Donadoni, dice addio un altro pezzo di quel Parma che sembrava tornata a essere un'isola felice dopo l'epopea di Calisto Tanzi lasciando dietro di sé le macerie di una gestione scriteriata e sulla quale, tuttavia, i principali organi decisionali del calcio non hanno vigilato, mostrando un interventismo di facciata. Il piccolo 'calvario' dei gialloblu servirà quantomeno a insegnare qualcosa?