Finalmente è fatta. Dopo la sconvolgente decisione di vendere la società rossonera ad inizio marzo e il dietrofront dopo il colloquio con Mister Bee Taechaubol, Silvio Berlusconi sta per cedere il 47% delle quote dell' Associazione Calcio Milan. L'accordo è stato raggiunto ad Arcore in questi minuti, dopo il secondo confronto tra l'imprenditore asiatico e il patron rossonero. Un giorno storico per la società, che dopo ben trent'anni di presidenza Berlusconi, vedrà cambiare il suo organigramma societario.

Milan - mister Bee, assalto nella notte

Il magnate thailandese non si è perso d'animo dopo il no iniziale di Berlusconi. Circa un mese fa c'era stato il primo incontro, definito più che positivo da entrambe le parti.

Nei dettagli però, non c'era stata la giusta intesa e la trattativa era stata accantonata temporaneamente. Ma il vero e proprio assalto c'è stato nella nottata, quando l'imprenditore asiatico ha offerto un miliardo di euro per accaparrarsi il 100% delle quote. Berlusconi non ha ceduto all'offerta, rimandando l'appuntamento alle prime ore del pomeriggio. La decisione del patron rossonero è stata chiara: solo offerte per il pacchetto di minoranza.

L'incontro decisivo

Nel pomeriggio, il broker thailandese non si è lasciato sfuggire l'opportunità di riprovarci, proponendo cifre equivalenti ad oltre il 50% del pacchetto azionario. La linea della trattativa è proseguita sulla falsariga della nottata precedente, ma in questo caso erano presenti anche Barbara e Marina Berlusconi, rispettivamente amministratore delegato del Milan e presidente di Fininvest.

Entrambe potrebbero entrare a far parte del nuovo consiglio d'amministrazione targato mister Bee. L'esito dell'incontro è da definire sicuramente positivo: il 47% delle azioni rossonere sono pronte a passare in mano dell'imprenditore asiatico. Manca solo la firma. Da quel momento in poi si potrà costruire il Milan del futuro, iniziando dalla conferma di Sinisa Mihajlovic. Il nuovo club rossonero è pronto ad esordire: i diavoli stanno tornando dall'inferno.