Un po' a rilento, la Roma sta cercando di costruire una squadra competitiva per il prossimo anno. Fatto partire Astori e acquistato definitivamente Naingolann, sembra ormai fatta per il fenomeno egiziano Mohammed Salah. Mentre per Dzeko si sta profilando una telenovela di mercato simil Juve di qualche anno fa. Sfumato invece il sogno Casillas, convinto a suon di milioni dal Porto. Poi ci sono le sirene milaniste che ammaliano il giovane talento Romagnoli, già definito il nuovo Nesta. Ancora, ci sono quei calciatori da smaltire, come Mattia Destro (che vuole andare a Firenze) e Gervinho, passato nel giro di poco tempo dall'essere un perno fondamentale della squadra a un giocatore di cui disfarsi in fretta.

Ma intrighi di mercato a parte, tra i giocatori già presenti in rosa lo scorso anno c'è chi ha rilasciato dichiarazioni alquanto discutibili. Parole in libertà concesse in un'intervista, ma che spiazzano e un po' sminuiscono il calcio italiano e chissà cosa ne penserà l'allenatore francese Rudi Garcia. Vediamo di seguito cosa è stato detto e da parte di chi.

Per l'inglese Ashley Cole in Italia puoi fare più facilmente la bella vita

Tornato dalle vacanze con la famiglia, il terzino sinistro Ashley Cole ha lasciato un'intervista al quotidiano australiano Herald Sun. Come riporta Libero, ha parlato senza rimpianti della Premier league, eccessivamente attenzionata dai tabloid sempre pronti a riportare e ingigantire qualche bravata dei calciatori.

Basta una serata in discoteca, qualche bicchiere di troppo, farsi vedere in giro con qualche bella ragazza e ti crocifiggono. In Italia invece è tutto più leggero, rilassato. Afferma che: ''Puoi andare a cena fuori, gustarti un bicchiere di vino, anche fumare, in Inghilterra saresti crocifisso per questo".

Causa del suo scarso rendimento?

Probabilmente però ciò spiega anche il suo rendimento in campo. Se è vero che il giocatore è approdato in Italia la scorsa stagione, come tanti altri campioni stranieri, ormai sul viale del tramonto, a trentatré anni suonati, ha collezionato solo undici presenze e 990 minuti nella passata stagione.

Il posto gli è stato soffiato da Holebas. Ma lui giustifica la stagione poco esaltante in modo tecnico, affermando che: "In Premier League si gioca con ali brevilinee, mentre in A ho affrontato calciatori più forti fisicamente e spesso ti trovi ad affrontarne due sulla fascia''. Ma forse, con qualche bicchiere di vino e sigaretta in meno, avrebbe avuto più fiato per affrontarli.