Simone Zaza, attaccante classe 1991 della Juventus e della nazionale di Antonio Conte si conferma, pur giocando poco, un giocatore importante per la formazione allenata da mister Allegri: l'ex centravanti del Sassuolo, gettato nella mischia durante il match scudetto di sabato scorso contro il Napoli, ha infatti deciso la partita con un gran gol da fuori area nel finale, mandando in paradiso i supporters del club campione d'Italia in carica. Curioso che a punire il Napoli sia stato proprio Zaza, calciatore che, almeno in un paio di occasioni, è stato vicino a vestire la maglia azzurra.

Il primo "no" ai tempi dell'Ascoli

La "Gazzetta dello Sport" oggi in edicola spiega come Zaza sia stato nel mirino dei partenopei già nell'estate del 2013, quando il ragazzo militava ad Ascoli, in Serie B. In quell'occasione De Laurentiis, presidente del Napoli, offrì 4 milioni di euro per il cartellino del centravanti, che però aveva già deciso di voler tentare l'avventura alla Juventus, che successivamente lo girò al Sassuolo.

Il secondo tentativo del Napoli la scorsa estate

Proprio al termine della proficua esperienza in neroverde, il Napoli è tornato alla carica per Zaza, arrivando a mettere sul piatto ben 22 milioni di euro per ottenere il cartellino del bomber. Tuttavia, il centravanti si è trasferito nella Torino bianconeraper 15 milioni di euro, in virtù di una clausola di riacquisto in favore della Juve presente nel contratto dell'attaccante.

E va detto che la Juventus sembra aver fatto bene a puntare su Zaza, giocatore che piaceva anche a club come Roma e Milan e che, a dispetto dei pochi minuti giocati, è già andato a segno 7 volte in stagione (4 in campionato, 2 in Coppa Italia ed una in Champions League), regalando un dispiacere a chi, per ben 2 volte, ha cercato di strapparlo alle costanti attenzioni di Marotta e Paratici, dirigenti lungimiranti quando si tratta di lavorare con i giovani calciatori.

Scudetto, Champions, Coppa Italia, l'Europeo da conquistare sotto la guida di mister Conte: nessun obiettivo, al momento, sembra precluso a Simone, bomber di scorta di una Juventus che, anche grazie ai suoi gol, è tornata a guardare gli avversari dall'alto verso il basso.