Dopo aver dominato il campionato di Serie B con il suo Crotone delle meraviglie, Ivan Juric si è conquistato una chance sulla panchina del Genoa. Il tecnico croato rimpiazza Gianpiero Gasperini, vero e proprio idolo dei tifosi rossoblu.
Quando l'allievo sostituisce il maestro
L'allievo che sostituisce il maestro, e che raccoglie una eredità pesantissima. Stessa scuola tattica, ma alcune piccole differenze con il mister di Grugliasco ci sono. Juric ha ribadito a più riprese quella che dovrà essere la mentalità della sua squadra: "Il mio calcio consiste nell'attaccare l'avversario, andare a rubargli la palla.
Poi è chiaro che durante la partita ci sono tante fasi. La mia idea è di tenere la sfera ed una volta persa aggredire l'avversario per riconquistarla. Il possesso - ha proseguito Ivan Juric - non deve essere fino a se stesso. Se prendiamo palla dobbiamo colpire subito la difesa avversaria. Altrimenti costruiamo gioco col palleggio da dietro se siamo bassi". Concetti abbastanza 'gasperiniani', come lo stesso tecnico croato ammette orgogliosamente: "Gli ho rubato tante altre cose, mi ha insegnato tutto. Poi però ho voluto sviluppare un mio metodo di gioco personale, basandomi sulle mie idee. Ho applicato il mio pensiero fin dalla primavera rossoblu, poi in Lega Pro col Mantova. Anche se a Crotone ho concesso qualche libertà in più ai miei ragazzi".
Il motto diJuric: ritmi altissimi e concentrazione
PurePaulo Sousa della Fiorentina è un riferimento per Juric: "Mi hanno colpito alcune sue scelte, ad esempio quando ha fatto arretrare Bernardeschi. Io ho fatto lo stesso con Di Roberto".Per quanto riguarda gli allenamenti, Ivan Juric non ama la doppia seduta: "Ma lavoriamo duramente il martedì - ha spiegato - puntiamo tanto sulla fase aerobica.
Mercoledì scarichiamo le fatiche del giorno prima e ci prepariamo ai successivi. I nostri ritmi sono altissimi, le mie squadre devono andare fortissimo. Mai perdere palla negli uno contro uno. I miei lo sanno, chi commette questo errore poi non gioca la partita successiva".