Paolo Maldini ha incontrato Marco Fassone, la notizia è stata accreditata e non smentita a tutti i livelli. A questo punto la grande attesa di tutti i mezzi di comunicazione e di tutti i tifosi rossoneri è stata sulla risposta, sull'esito dell'incontro. Fra il 4 Novembre e il 4 Dicembre ci sarà il closing fra Fininvest e Sino Europe Sports, con conseguente cambio di proprietà rossonero e un nuovo organigramma cui sta lavorando l'amministratore delegato e direttore generale designato dai Cinesi, ovvero Marco Fassone. Ci sarà la tanto attesa bandiera rossonera all'intero del nuovo board milanista?
La risposta non è semplice.
Paolo Maldini vuole pieni poteri
In un primo momento si era diffusa oggi la notizia che a Paolo Maldini fosse stata offerta la carica di direttore generale di tutto il Milan. Ma successivamente è emerso il vero ruolo: direttore tecnico, ovvero responsabile dell'area tecnica. Una attribuzione importante, in linea con le dichiarazioni rilasciate nell'intervista alla Gazzetta da parte di Han Li: "Le porte del Milan saranno aperte alle sue bandiere". Ma, da quanto filtra e da quanto trapela da ambienti mediatici vicini a Marco Fassone, la risposta affermativa di Paolo Maldini sarebbe condizionata a due fattori: pieni poteri e rapporto diretto con la proprietà, senza alcun tipo di subordinazione a Marco Fassone.
Maldini non fa differenze fra Galliani e Fassone
Paolo Maldini ha smesso di giocare nel 2009 e non ha più avuto nè accettato incarichi in società (gli era stata offerta la guida del Settore Giovanile, 7 anni fa) perchè ha sempre ambito ad un ruolo vero, con responsabilità vere e dirette. Con la guida accentratrice di Adriano Galliani questo non era possibile, ma diventa difficile anche con il doppio incarico di Fassone: amministratore delegato e direttore generale.
Se venissero accordati pieni poteri a Paolo Maldini, il nuovo direttore sportivo Massimiliano Mirabelli, scelto direttamente da Fassone, avrebbe non più Fassone ma proprio la bandiera del Milan come responsabile diretto. Se fossero davvero queste le condizioni, difficilmente l'operazione bandiera potrebbe andare in porto.