Possiamo dirlo senza tema di smentita: la gara Roma-Inter,così come Milan- Sassuolo 4-3 ci hanno, almeno per quanto riguarda questo settimo turno di Serie A, riconciliato con il bel calcio visto a sprazzi solo grazie a Juve e Napoli, ma quasi mai nella nostra serie A, dove regna un tatticismo portato agli eccessi.

All' Olimpico non c'è stata tregua tra Roma e Inter

Spallettie De Boernon hanno fatto calcoli di sorta neppure nell’ ultimo quarto d’ora, dopo che Banegaha pareggiato il vantaggio romanista di Dzeko.

Come due tennisti alla ricerca del match point decisivo, le due squadre non si sono risparmiate, solo una deviazione infausta di Icardi(su colpo di testa Manolas, sarà assegnato a lui il goal), ha permesso ai romanisti di vincere una partita complessivamente meritata. I nerazzurri hanno giocato forse la miglior partita stagionale, è mancato il miglior Icardi visto con la Juve, e solo Banega ha giocato ai suoi livelli, mentre l’esterno Perisic che si è visto solo a tratti. Tra i migliori almeno nel primo tempo Candreva. La Roma è partita fortissima sin dal fischio iniziale, passando in vantaggiodopo 5’ con una rete di Dzeko che con classe, ha toccato in rete il pallone crossato da Peres. Lo svantaggio non ha scombussolato però l’Inter, sempre pericolosa di rimessa con il talentuoso Banega, il cui missile da venti metri ha colto il palo.

In 45’ di gioco abbiamo visto così capovolgimenti di fronte ed azioni da riempire un intero taccuino, con i romanisti più volte vicini al raddoppio con Salah, vicino al goal in soli due minuti: prima è il palo a dirgli di no, poi è Handanovic a chiudergli lo specchio. Dzeko ha giganteggiato, perché libero di poter servire ai suoi lati sia l’egiziano che Perotti, ma questo non gli ha impedito di andare al tiro impegnando il portiere interista.

In questa girandola di azioni anche i neroazzurri non sono rimasti a guardare, a parte le già citate occasioni di Banega e Candreva, proprio quest’ ultimo con un perfido mancino ha costretto alla difficile parata il portiere romanista. Miranda nel finale ha sfiorato il pari con un colpo di testa al lato, mentre Florenzi e Perotti dall'altra parte hanno sfiorato il raddoppio romanista.

Ripresa meno intensa, poi il guizzo finale di Manolas

Anche nel secondo tempo l’ Inter cerca disperatamente il pari e lo sfiora con Perisic bloccato ancora una volta dall’ estremo difensore romanista. Sono seguite fasi di gioco molto equilibrate, poi il valzer delle sostituzioni che hanno cambiato l’inerzia della partita in negativo: è uscito Salah che stava distruggendo sulla fascia il terzino Santon(il peggiore in campo)per El Shaarawy più compassato, poi Spalletti ha messo fuori Perotti per il meno ficcante Paredes, mentre De Boer ha pensato di sostituire Joao Mario, mediocre la sua gara, con Gnoukouri, Ansaldi con Nagatomo, ed un Perisic, dal talento ancora intermittente, con Jovetic spreando questidesse più imprevedibilità, facendo da trait d' uniontra centrocampo ed attacco.

Non è stato invece così, perché non è riuscito ad entrare in partita, il suo contributo alla causa è stato mediocre, con l’aggravante di aver causato, per un fallo su Peres: la punizione la batte Florenzi, traversone per Manolas che ha girato di testa, trovando il corpo del capitano interista a beffare Handanovic. Che però si è rifatto, da campione, su un colpo di testa di Dzeko respinto sulla linea di porta. E' l'ultima emozione di una gara divertente, anche senza Tottineo quarantenne in campo; l' Inter è un cantiere ancora aperto" in attesa di un possibile ritorno diBrozovic.