Tre partite senza i 3 punti per la squadra di Mihaijlovic:una piccola serie negativa che rischiava di rallentare fortemente i granata che però ha affascinato uno stadio intero, con una prestazione maiuscola che fa sperare in una forte crescita visto l'organico quasi a completa disposizione per il tecnico serbo.

Pronti via e il gallo Belotti alla prima occasione non perdona: palla di prima di Valdifiori, destro al volo del 9 granata che sulla ribattuta di Storariè lesto a trovare il goal del vantaggio. Ma il copione non cambia, gli isolani restano chiusi nella loro metà campo e Ljajic, che già aveva scaldato il piede 4 minuti prima, raddoppia all'11': è il quarto goal per l'ex Inter e Fiorentina, che sta trovando una certa continuità di rendimento che mancava forse da troppo tempo.

Un primo tempo perfetto

I minuti scorrono e la partenza shock sembra aver annichilito il Cagliari, che non trova la forza per replicare alle belle azioni del Torino, trasportato anche da una tifoseria in visibilio. Già al 38', infatti, il Torino chiude teoricamente la pratica: gioiello del capitano Benassi che riceve al limite da Baselli (precedentemente ammonito) e spara sotto l'incrocio. Sarà poi Melchiorri, al 41' ad accorciare subito le distanze e sancire il 3-1 con la quale si chiuderà il primo tempo.

L'incubo dei sardi sembra però non avere una fine: prima Benassi, poi Barreca, spaventano il povero Storari, che al 51' raccoglierà poi il 4° pallone della giornata dalla rete, firmato Daniele Baselli.

Da qui in poi è un vero e proprio show per il Toro, che sembra quanto mai degno del simbolo che porta sul petto: tocchi di prima, palle veloci, il Cagliari sembra non essere mai entrato in campo. L'espulsione di capitan Dessena, avvenuta al 58', è quindi una sentenza per l'anticipo del Sabato: rigore e 5-1 firmato dal sempre presente Belotti, i conti sono praticamente chiusi.

Da lì in poi è un susseguirsi di sostituzioni, con qualche occasione qua e là, tra Barreca, Iago Falque e il cagliaritano Ceppitelli. Al 90' è un tripudio per la squadra di Mihaijlovic, che grazie ad un gioco di squadra spumeggiante si avvicina spaventosamente alle zone alte del campionato a quota 19 punti. Buone notizie anche per la nazionale: con un Belotti così (e un Immobile in periodo di grazia), l'attacco azzurro sembra in buone mani.