La partita italia-germania, che si gioca stasera alle 20.45 allo stadio San Siro, pur avendo l’etichetta di amichevole, non può che suscitare emozioni e ricordi in tutti gli amanti del calcio o semplici tifosi degli azzurri, perché queste sfide hanno scandito negli anni i momenti più importanti della trasformazione dei costumi e delle abitudini degli italiani.
La partita del secolo dell'Azteca
La semifinale tra Italia e Germania ai mondiali del 1970 non passò certo alla storia per i primi 90’, che furono monotoni dopo il vantaggio azzurro di Boninsegna all’ottavo minuto: gli italiani fedeli ad un modulo prettamente difensivo definito “catenaccio” in senso spregiativo, si chiusero nella loro area per mantenere il vantaggio, salvandosi spesso per il rotto della cuffia dagli attacchi tedeschi.
Quando sembrava fatta per l’Italia, i tedeschi ci punirono al 92’ quando il difensore milanista Schnellinger, lasciato inspiegabilmente solo in area realizzò il goal dell’isperato pareggio. Nei supplementari dopo il goal di Muller iniziò una partita memorabile, scandita dal 2-2 di Burgnich, dal 3-2 di Riva, dal 3-3 ancora di Muller ed infine il 4-3 segnato da Rivera, subentrato a Mazzola nella loro eterna staffetta, che di piattò batté il portiere Maier. Al triplice fischio i tifosi italiani, nonostante fosse l’alba, si riversarono nelle piazze, cosa mai successa in passato. Una targa fu posta all’entrata dello stadio Azteca per ricordare questa affascinante partita.
Pertini esulta a Madrid nella finale
Se la gara del 70’ è stata la più combattuta, la finale dell’82’ storicamente è la più importante, perché quell’8 luglio a Madrid italiani e tedeschi si giocavano il titolo mondiale. Erano stati giorni difficili quelli in Spagna, tra processi del lunedì televisivi e due avversarie durissime come Argentina e Brasile da affrontare una dopo l’altra.
Ma come sempre accade agli italiani, nelle difficoltà si seppero esaltare e fecero l’impresa: battemmo 2-1 gli argentini giocando meglio di loro, Rossi si svegliò dal torpore e segnò una tripletta al più forte Brasile degli ultimi 40 anni. Con queste premesse la finale con la Germania fu affrontata da favoriti, perché l’inerzia era ormai dalla nostra parte.
Non ci buttò nello sconforto il rigore sbagliato da Cabrini nel primo tempo, perché nella ripresa il solito Rossi sbloccò la situazione, poi l’euro goal di Tardelli, e quello di Altobelli misero il sigillo alla vittoria finale, e solo per gli almanacchi servì quello inutile di Breitner. Nell’immaginario, non solo calcistico, passarono alla storia le esultanze di Pertini ad ogni goal azzurro.
La vittoria in casa dei tedeschi
Nel 2006 dopo lo scandalo di Calciopoli partivamo con poche speranze e poche aspettative in Germania, partivamo battuti con i tedeschi che dovemmo affrontare in semifinale. Come al solito sui loro giornali caricarono la partita di significati extra sportivi, paragonando i giocatori italiani a vari tipi di pizza.
Il Ct. Lippi seppe schierare al meglio la formazione, giocando una gara tatticamente ineccepibile, costringendoli allo 0-0, per poi far entrare forze fresche e soprattutto attaccanti come Iaquinta e Del Piero nei supplementari. Per una volta non giocammo all’italiana con i tedeschi, ma attaccammo noi e negli ultimi due minuti dell’extra time venimmo premiati dall’euro goal di Grosso, il gregario che avrebbe poi segnato il rigore decisivo in finale, e da Del Piero che fissò il punteggio sul 2-0. d stata questa l’ultima grande partita, dal punto di vista tecnico ed agonistico, tra le due nazionali; nel 2012 in un’altra semifinale, questa volta valida per gli europei, abbiamo vinto con una doppietta del lunatico Balotelli.
La Germania ha in questi anni riguadagnato calcisticamente il terreno perduto, noi invece lo abbiamo perso, ed abbiamo perduto anche la nostra imbattibilità in gare ufficiali con i tedeschi qualche mese fa, dopo la sconfitta ai rigori nei quarti agli scorsi europei. Vedremo se il trend negativo continuerà.