Il Milan stando a quanto riferiscono dalla Cina, specie dopo l'incontro con il CEO in pectore Marco Fassone, sarebbe pronto a passare di mano dopo trent'anni di Silvio Berlusconi. Sembra tutto fatto.

Sembra. La realtà degli ultimi giorni racconta cose ben diverse. Bloomberg ed ilCorriere della Sera infatti, due investitori facenti parte della presunta cordata della Sine Europe Sports, sono stati di fatto allontanati, dopo aver versato milioni di euro nella società. Ora il quesito che si pongono, è come sia possibile chequesti investitori siano stati allontanati e non abbiano richiesto indietro la caparra, e quindi lasciato soldi ad una società di cui non faranno parte.

Altra problematiche è sorta dal viaggio in Cina dallo stesso Fassone, il quale, sarebbe andato in Cina a caccia di sponsor, per poter finanziare il mercato di gennaio, quando il closing sarebbe da contratto previsto il 5 dicembre. In tutto questo, mancano ancora smentite o conferme da parte di Fininvest, che al momento sembra essere l'unica certezza dei tifosi milanisti. Stando cosi le cose infatti, la famiglia Berlusconi continua a mantenere il controllo della società, con budget limitati ma che garantiscono comunque certezza finanziaria, seppur con pochi investimenti.

Il ruolo di Galliani

Altro problema è il ruolo di Galliani, il quale dopo trent'anni di operato come amministratore delegato, e con straordinari risultati, non accetterebbe un ruolo ridimensionato rispetto a quello che occupa attualmente.

Il Milan continua a navigare a vista e vedendo ciò che è successo l'anno scorso con Mr.Bee i tifosi hanno di che preoccuparti. A quanto si apprende infatti gli imprenditori di questa cordata sarebbero capeggiati da un broker (operatore di borsa) che sinora avrebbe raccolto i settecento milioni necessari ad acquisire il Milan.

Resta però ancora da decifrare la quota annuale che verseranno sul mercato per rafforzare la squadra e se terranno fede alla promessa fatta all'attuale Presidente Silvio Berlusconi di investire cento milioni annui per rafforzare la squadra.