La Procura di Santa Cruz in seguito alle prime indagini effettuate, ieri ha disposto l'arresto del direttore generale della compagnia aerea Lamia, il signor Gustavo vargas Gamboa insieme ad altri due funzionari che avevano dato l'autorizzazione al volo. Sono accusati di gravi irregolarità tra cui la mancanza di carburante.

Riscontrate gravi irregolarità

Dalle prime indagini effettuate sull'incidente che ha provocato la morte di ben 71 persone tra cui la quasi totalità della squadra di calcio brasiliana Chapecoense, emergono gravi irregolarità. Secondo quanto riferisce il giornale La Razon queste irregolarità sono da ascrivere alle attività della compagnia aerea.

L'Irregolarità principale riguarderebbe la mancanza di sufficiente carburante per affrontare l'intero viaggio senza problemi. A quanto pare l'aereo non avrebbe rispettato il piano di alimentazione del carburante, non effettuando una sosta in programma nella città di Cobija al confine tra Bolivia e Brasile. Questa sarebbe dunque la ragione principale per la quale l'aereo è precipitato.

Arrestati il direttore della compagnia aerea ed altri due dirigenti

La Procura di Santa Cruz che conduce le indagini per stabilire con certezza le cause che hanno portato alla tragedia e le eventuali responsabilità, ha spiccato ieri tre mandati d'arresto. Il primo nei confronti del direttore della compagnia aerea Lamia proprietaria del velivolo, il signor Gustavo Vargas accusato di gravi irregolarità così il segretario ed il capo ingegnere della compagnia.

Gli inquirenti puntano però ad arrivare alla funzionaria aeroportuale, Celia Castedo Monasterio che ha autorizzato il volo. Al momento è in Brasile dove si è rifugiata in seguito a numerose minacce di morte ricevute (almeno questo è ciò che sostiene lei). Gli inquirenti l'hanno iscritta nel registro degli indagati ed hanno intenzione di chiedere alle autorità brasiliane l'estradizione dal Paese.

Inoltre i vertici dell'Aeronautica civile boliviana hanno disposto anche la confisca di tutti i documenti ed i libri contabili della compagnia Lumia, alla quale due giorni fa è stata anche ritirata la licenza di volo.