Va bene che "vincere è l’unica cosa che conta", ma in casa Juventus forse si sta esagerando. A poco meno di una settimana dalla sconfitta (ai rigori e dopo avere sprecato il match-point al 120’) nella Supercoppa contro il Milan, le scorie della delusione sono ancora ben vive nell’ambiente bianconero. Il ko in sé e le sue modalità hanno infastidito tutti, tifosi, ma ancora di più giocatori, dirigenza e allenatore, il cui sfogo contro il gruppo (“Li prenderei tutti a calci”) non è passato inosservato e soprattutto non è stato gradito ai piani alti.

Scorie bianconere

A Capodanno si tornerà a lavorare, ma mentre il mercato è già cominciato e qualche giocatore, come Benatia, è già oltre (“Il mister aveva ragione, uno sfogo ci sta”), ai media è bastato fare 1+1 per parlare di un Max Allegri non lontano dall’addio alla Juventus. Gli aspetti che non tornano sono legati alle troppe panchine subite da Higuain e Dybala, in realtà conseguenza dell’affollamento di stelle tra centrocampo e attacco, compresi ovviamente un Mandzukic quasi imprescindibile per l’allenatore e un Pjanic sempre troppo poco decisivo.

Juventus 2017: si cambia?

Così, ecco scatenarsi il toto-panchina, con un anno e mezzo di anticipo sulla scadenza del contratto del tecnico livornese fissata al 30 giugno 2018.

Solo voci? Con ogni probabilità sì, ma qualcosa di vero potrebbe esserci. Vero è sicuramente il gradimento da parte di proprietà e dirigenza della Juventus dello stile di gioco e della personalità di Paulo Sousa, destinato a lasciare la Fiorentina e pronto a rinnovare quel filone di ex juventini sulla panchina bianconera, finora poco fortunato pensando all’esperienza di Ciro Ferrara.

Sousa ha però altri estimatori eccellenti, come Barcellona e Arsenal. Il ciclo di Luis Enrique potrebbe concludersi a fine stagione, ma dopo essere stato vicino alla panchina blaugrana nella scorsa estate, Sousa sarebbe stato superato nelle preferenze da Ernesto Valverde, ora all’Athletic Bilbao. Un altro segnale che avvicina Sousa alla Juventus, insieme al fatto che, essendo in scadenza con la Fiorentina, i due club rivali non dovrebbero neppure trattare e quindi si eviterebbero telenovele sul modello-Montella di due anni fa.

Detto che a casa Juventus sono molto apprezzati, oltre allo stesso Montella (difficilmente agganciabile, però…), anche Eusebio Di Francesco, che porterebbe con sé Domenico Berardi, il futuro della panchina dell’Arsenal promette di essere decisivo.

Allegri loves Premier

Come ogni anno, Arsene Wenger sembra essere arrivato al termine di un’avventura che è ormai ventennale. I Gunners paiono essere ancora tagliati fuori dalla lotta per il titolo in Premier, a dispetto della solita ottima partenza, e il consueto percorso in Champions, che salvo sorprese non porterà alla finale di Cardiff, potrebbe non bastare più al tecnico alsaziano per la conferma. Da qui spunta l’idea Allegri, che secondo la stampa britannica avrebbe già avuto contatti con emissari del club londinese.

Il tecnico della Juventus è da sempre tentato dalla Premier e l’exploit di Conte sembra aver completato l’opera e accelerato la volontà di Max di misurarsi con il collega-rivale ai piani altissimi del calcio più bello, e ricco, del mondo. C’è però da battere la concorrenza di un certo Thierry Henry e anche di Eddie Howe, manager rampante del Bournemouth, destinato prima o poi a una big della Premier, e soprattutto inglese, aspetto che potrebbe fare la differenza. Quanto a Wenger, il suo nome è stato accostato proprio alla Juventus. Poco probabile e comunque molto meno rispetto alla possibilità di vedere Allegri regolarmente al proprio posto la prossima estate.