Oggi è un giorno speciale per tutti i tifosi dell'Inter visto che la Beneamata compie quest'oggi 109 anni di storia. Una società che ha avuto un cambio epocale con l'approdo di Suning, che ha succeduto a Erick Thohir, con il colosso cinese che ha tutte le intenzioni di voler riportare l'Inter ai vertici del calcio mondiale, come ampiamente dichiarato nella conferenza stampa di presentazione la scorsa estate. Parole che sono state seguite dai fatti andando a guardare la campagna acquisti sontuosa del club nerazzurro, che ha speso più di 100 milioni di euro la scorsa estate con l'arrivo di Antonio Candreva (25 milioni alla Lazio), Joao Mario (45 milioni allo Sporting Lisbona) e Gabriel Barbosa, noto anche come Gabigol (30 milioni al Santos), nonostante i paletti imposti dal Fair Play Finanziario, che prevedono il pareggio di bilancio entro giugno 2017.

Quei paletti che, invece, hanno condizionato la finestra di gennaio tanto che l'unico acquisto, Roberto Gagliardini, è arrivato in prestito oneroso biennale con obbligo di riscatto fissato a 25 milioni di euro per il 2018. A giugno, però, i paletti cadranno e Suning potrà costruire una vera e propria corazzata da regalare ai propri tifosi per poter tornare a lottare per tornare in Champions League e per inseguire la vittoria del diciannovesimo scudetto.

Il vero regalo

Ma il vero regalo per i tifosi Suning potrebbe farlo fuori dal campo di gioco: il patron, Zhang Jindong, infatti sembra aver deciso di costruire uno stadio di proprietà e di lasciare San Siro. Il progetto potrebbe diventare realtà entro il 2022: bisognerà individuare il luogo in cui costruire il nuovo gioiello visto che alcune proposte sono arrivate ma il patron vuole costruire lo stadio a Milano e non nell'hinterland.

Inoltre ci sarà da trovare un accordo con il comune, che ha concesso lo stadio San Siro in convenzione al Milan e all'Inter fino al 2030, con i due club che pagano annualmente la cifra totale di 11,5 milioni di euro. I tifosi dell'Inter possono stare tranquilli: con Suning si prospetta un futuro più che roseo.