In questi giorni si parla molto del cammino della Juventus in Champions, arrivata in semifinale con il Monaco da affrontare nelle prossime due partite per capire se si volerà a Cardiff da protagonista o da spettatori.

I bianconeri potrebbero emulare l'Inter del 2010, quando vinsero campionato, coppa Italia e Champions League, realizzando il famoso Triplete. Ci sono alcune analogie tra le due squadre, come il cambio di modulo a stagione in corso e l'adattamento di Mario Mandzukic sulla fascia come, allora, fece Samuel Eto'o. Su questo paragone è intervenuto anche l'ex tecnico del Milan ed ex commissario tecnico della Nazionale italiana, Arrigo sacchi, ora noto opinionista di Premium Sport, che, intercettato dai microfoni di Deejay Football Club ha dichiarato:

"Il club è sempre più importante della squadra, e la squadra è più importante di ogni singolo.

Credo che la Juventus, in questo, sia un passo avanti rispetto all'Inter del 2010".

Un paragone che non regge

Un paragone che, almeno attualmente, non regge visto che a parte le due similitudini sopraelencate ci sono notevoli differenze tra le due rose. In primis la guida tecnica, con Josè Mourinho che sembrava essere un tutt'uno con la propria squadra, a differenza di Massimiliano Allegri che ha avuto non poche gatte da pelare in questa stagione, con molti suoi uomini che non accettavano la sostituzione. A livello tattico, poi, c'è qualche differenza: prendiamo ad esempio Paulo Dybala, che è dichiaratamente una seconda punta ed è stato adattato nel ruolo di trequartista a differenza di Wesley Sneijder, che era un trequartista naturale e, molto probabilmente, il migliore interprete in quel ruolo in quegli anni tanto che trascinò anche la nazionale olandese alla finale dei mondiali.

Anche in attacco c'è una grossa differenza tra quel Diego Milito e questo Gonzalo Higuain. Il Principe, infatti, fu decisivo in tutte le partite disputate in Champions League (senza dimenticare campionato e Coppa Italia) dai nerazzurri, visto che segnò agli ottavi di andata contro il Chelsea, ai quarti di andata contro il Cska Mosca, in semifinale all'andata contro il Barcellona e, per chiudere in bellezza, siglò una doppietta nella finale contro il Bayern Monaco (senza dimenticare il fondamentale gol vittoria ai gironi contro la Dinamo Kiev).

L'ex centravanti del Napoli, invece, nella massima competizione europea, fino a questo momento, è stato molto in ombra e, in particolar modo, ai quarti contro il Barcellona non è stato praticamente mai pericoloso.