Venti giorni alla fine del mercato. O poco più di quindici? La lunghissima sessione estiva di calciomercato sta per vedere il rettilineo finale. Incredibile ma vero, almeno per chi opera nel settore ed è “costretto” ad assistere ad affari dati per fatti che saltano o, molto peggio, a trattative improvvise trasformarsi in acquisti già cotti e mangiati. Se è vero che la data di conclusione del mercato è il 31 agosto, i giorni effettivi che mancano al gong sono meno di 20, perché ci sarà il ponte di Ferragosto, sacro ancora di più in un anno nel quale il campionato inizierà prima del consueto, e perché da quando il pallone tornerà a rotolare i weekend, teatro di incontri spesso decisivi a luglio, lasciano spazio alle risposte del campo.

A caccia di colpi per la salvezza

Insomma, a prescindere dal tempo a disposizione, sono ben poche le squadre che possono considerarsi già complete e pochi quindi i direttori già quasi “in vacanza”. Dividendo la Serie A che sta per partire in tre fasce di forza, è inevitabile che ad avere molto lavoro da fare siano le formazioni deputate a lottare per la salvezza. A guidare la fila sono Benevento e Spal: gli emiliani si sono mossi molto scegliendo un buon mix di gioventù ed esperienza, ma che necessita di interventi in particolare in attacco. L’esperienza manca quasi del tutto invece al nuovo Benevento, che come i ferraresi punterà sull’entusiasmo, ma che rischia di aver ecceduto nell’affidarsi a giocatori provenienti dalla Serie B con voglia di emergere.

Pure il Verona, la più blasonata tra le neopromosse, ha da lavorare: Fossati in regia è una scommessa in A, al pari di Verde in attacco e del rilancio di Cerci, inoltre manca un vice Pazzini. La salvezza sarà un affare che riguarderà, più o meno da vicino, pure Bologna, Cagliari, Chievo, Crotone, Genoa e Udinese: per le prime due il mercato è quasi finito, e non ha portato grandi scossoni, i calabresi e il Grifone si sono mossi come sempre molto, ma sono ancora alla caccia di certezze in attacco, mentre tanto ai veronesi, che hanno provato a ringiovanire con risultati non eccezionali, quanto ai friulani, che si sono affidati alle consuete scommesse dall’estero, sembra mancare più di qualcosa in tutti i reparti.

Sognando l'Europa

Atalanta, Fiorentina, Lazio, Sampdoria, Sassuolo e Torino, in ordine alfabetico, sembrano essere le squadre destinate a stare a ridosso della zona Europa, quella delle "magnifiche 5" che quest’anno sembrano poter tornare compatte e in fila. Non è facile avvicinare formazioni espressioni di bacini di utenza così diversi e quindi anche con ambizioni molto diverse, nonché formazioni che si sono mosse in maniera molto diversa.

Chi non sembra avere bisogno d’altro è la Dea, che nonostante le tante partenze si è mossa per tempo consegnando a Gasperini un organico completo anche nelle alternative. E se pure al Sassuolo manca poco, di fatto solo un esterno sinistro, per le altre si avvicinano giorni importanti. Fiorentina e Lazio viaggiano in coppia, perché entrambe necessitano di un centrale difensivo di complemento ed entrambe dovranno presto sostituire totem offensivi in partenza come Kalinic e Keita. E a Pioli manca anche un esterno sinistro difensivo.

Discorso diverso per il Torino: confermato Belotti, è stato fatto troppo poco per avvicinarsi alle prime e incombono un paio di dubbi, legati alla “consistenza” del vice Gallo e al modulo che sceglierà Mihajlovic.

Le grandi in attesa dei botti finali

Infine, ecco le Fab 5. Qui si sa quasi tutto a partire dal fatto che tutte dovranno fare qualcosa o più di qualcosa. A cominciare dalla Juventus, attesa ad almeno tre acquisti: un esterno destro difensivo, un altro attaccante (Keita) per completare il parco di otto giocatori d'attacco richiesto da Allegri per il 4-2-3-1 e soprattutto il centrocampista, sebbene qui le idee siano poco chiare se cercare un interditore di qualità come Matuidi o un interno di fantasia come Kovacic. Neppure il super Milan può dirsi completo: Kalinic chiuderà il roster di un attacco non indimenticabile, ma serve pure un interno sinistro con caratteristiche differenti dagli offensivi Bonaventura e Calhanoglu.

Renato Sanches resta un’idea, ma costa e può essere un azzardo dopo una stagione negativa seguita a quella dell’esplosione.

La Roma aspetta Mahrez e un centrale difensivo, il Napoli il playoff di Champions che potrebbe portare un ultimo ritocco in un’estate troppo conservativa. Meno facile capire le mosse dell’Inter che ha portato a casa finora cinque elementi nuovi, ma nessuno in grado di fare la differenza: ci si attende più di qualcosa, in attacco (Schick) e forse non solo, ma non è detto che si punti sui super nomi, perché la sensazione è che l’arrivo di Spalletti sia l’acquisto più importante a livello tattico e di compattezza del gruppo.