Scusate, ci eravamo sbagliati. Appena il tempo di dire che in Serie C nessuna grande aveva cominciato la stagione rispettando il proprio ruolo di favorita, eccetto il Vicenza, ed ecco che tutto si ribalta. I berici piazzano due pareggi consecutivi, peraltro contro squadre di tutto rispetto, e cedono il passo a un paio di squadre che popolano i quartieri altissimi di una classifica molto corta, ma già abbastanza indicativa per far capire che il nuovo Pordenone ha la stessa qualità di quello vecchio, ma un pizzico di cinismo in più, dettato dall’esperienza e dalle avventure amare dell’ultimo biennio, oltre che per capire che il Renate non è stato il classico fuoco di paglia estivo come sospettato dopo l’exploit in Coppa Italia contro l’Empoli.
Renate, segnali di anno magico
La squadra di Cevoli è solida quanto basta (un solo gol subito) per reggere all'inevitabile risalita di squadre più attrezzate come la Triestina, al netto della prima sconfitta, e il Padova che ha raffreddato gli entusiasmi della Sambenedettese e di Checco Moriero, già consapevole di avere pochi margini di errore di fronte al presidente Fedeli (i ko contro Fermana e Padova in questo senso non aiutano). Il tutto sperando che sul fondo il Modena dia segnali di vita scongiurando il rischio di un girone falsato, che sarebbe solo l’ultimo esempio di un campionato già falsato dai pasticci estivi e da iscrizioni più o meno ritardate. Rischio che non si dovrebbe correre nel girone A, sebbene la forbice tra primo e ultimo posto sia di 13 punti come in quello centrale, tra il Livorno ora leader solitario e il Gavorrano che non riesce a partire, ma che si trova ad appena tre punti dall’Alessandria.
Il Pisa va piano, ma può andare lontano
Proprio la crisi dei grigi è la notizia per eccellenza del primo mese di stagione in categoria: cinque partite saranno anche poche, ma non vincerne neppure una e non andare sempre vicino al farlo, fa sospettare una sopravvalutazione di allenatore e organico, oltre che il fatto che la negatività dell’ambiente dopo due anni di illusioni si stia ripercuotendo sull’andamento dei grigi.
Buon per la squadra di Sottil, che veleggia senza incantare, ma mostrando quella solidità e quella continuità mancate nella scorsa stagione: per trovare avversarie vere meglio aspettare la risalita del Pisa, capace di farsi bastare tre gol per fare 8 punti, cui aggiungere i due persi per il rigore sbagliato da Eusepi a Monza.
La creatura di Gautieri cresce e il super derby per il primo posto è più di una eventualità.
Girone C: qualità ed esonero facile
Molto comunque lascia pensare che il raggruppamento più qualitativo possa essere per una volta il C e anche a questo allora si può ricollegare la frequenza superiore degli esoneri o comunque dei cambi di allenatore: due dimissioni e due esoneri, l'ultimo quello di Tano Fontana a Cosenza, in cinque giornate sono uno spaccato eloquente, cui aggiungere i tremolii della panchina della Casertana. Per il momento il Monopoli vince e si diverte a ritmi da ammazza campionato (quattro vittorie e un solo gol subito), ma per la squadra di Tangorra non sarà facile resistere alla crescita delle grandi, dal Catania al Trapani fino al nuovo Lecce di Fabio Liverani, subito vincente.
Una crescita che mette fretta al Matera, unica attardata tra le grandi: urge fare in fretta, perché qui il gap tra big e piccole e meno accentuato. Tornando al Lecce, portare in B i giallorossi sarebbe un’impresa forse non estrema come la salvezza della Ternana nello scorso anno, ma si sa che vincere è sempre più difficile che non retrocedere per le pressioni superiori e la necessità di gestire un gruppo più qualitativo.