Il momento dell'Inter non è certamente tra i migliori e il pareggio ottenuto sabato in casa contro il Crotone non ha aiutato in questo senso, visto che la vittoria manca da più di due mesi. L'ultimo successo dei nerazzurri, infatti, è arrivato il 2 dicembre con il netto 5-0 sul Chievo Verona, con Ivan Perisic mattatore di giornata con una tripletta: da allora sono arrivate due sconfitte e sei pareggi e adesso il piazzamento in Champions League è seriamente a rischio visto che la Lazio ha un punto in più, ma deve giocare questa sera in casa contro il Genoa, mentre la Roma ha vinto ieri a Verona contro l'Hellas per 1-0 e si è portata a meno uno dalla squadra di Luciano Spalletti.

Spalletti che nel post partita di sabato non ha nascosto tutta la propria delusione per il pareggio e per l'atteggiamento dei giocatori, sottolineando come qualcosa sia successo per l'atteggiamento e la reazione che viene a mancare nei momenti di maggiore difficoltà all'interno di un match. Il piazzamento in Champions è a rischio per la prossima stagione, ma non solo visto che la squadra nerazzurra potrebbe perdere due pedine fondamentali per il proprio progetto.

Due addii

Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, infatti, a rischiare senza una qualificazione alla Champions League potrebbe essere il tecnico nerazzurro, Luciano Spalletti, che ha sicuramente qualche responsabilità sul momento dei nerazzurri ma, probabilmente, è il meno responsabile di questi due mesi disastrosi.

Il quotidiano parla dell'esigenza di una proprietà più vicina visto che il patron, Jindong Zhang, non viene a Milano da più di un anno e nonostante sia qui in pianta stabile il figlio, Jindong Zhang.

L'altra pedina che potrebbe dire addio è il centravanti argentino, Mauro Icardi, che è finito al centro delle voci di mercato già qualche giorno fa dopo un post sospetto rilasciato sul proprio profilo Instagram ("Saper dire addio vuol dire crescere").

Su di lui c'è sempre il forte interesse del Real Madrid, che è pronto a pagare la clausola rescissoria da centodieci milioni di euro, che sarà esercitabile nei primi giorni di luglio. Il capitano nerazzurro è perplesso sul progetto tecnico di Suning, che in questi mesi ha mostrato di essere attento più al brand e al merchandising piuttosto che al campo e ai possibili rinforzi.

Scottano ancora le ultime due campagne acquisto, che non hanno portato grandissimi rinforzi, se non Rafinha, nonostante i tanti nomi accostati come quelli di Nainggolan, Vidal e Di Maria l'estate scorsa e quello di Pastore a gennaio.