La Juventus, in questa stagione, ha un ruolino di marcia da record: infatti in campionato ha razziato quasi tutti i punti a disposizione, dato che ha vinto tutte le partite, eccezion fatta per due pareggi. Anche quando non gioca bene riesce a portare a casa il risultato, esempio emblematico è la gara dell'Olimpico di ieri sera giocata contro la Lazio e vinta in rimonta dopo una performance, fin lì, non certo da Juve.

Molti addetti ai lavori pensano che ormai la lotta scudetto sia da considerarsi archiviata e, tra questi, si alza anche la voce di Zbigniew Boniek che, ai microfoni di ”Radio Anch’io” (trasmissione di Rai Radio Uno), ha sottolineato come la sua ex squadra sia di un altro pianeta rispetto agli altri top club Italiani: “Il campionato è finito prima di cominciare, la Juve è una squadra marziana”. L'ex attaccante pensa che la 'sua' Juventus fosse più forte rispetto a quella di oggi, tuttavia ritiene i paragoni senza senso perché si tratta di calcio d'altri tempi. Per quanto riguarda la conquista della Champions League, Boniek sostiene che non basta avere Cristiano Ronaldo per assicurarsi il massimo torneo europeo, perché ci sono altre variabili da tenere in considerazione, come la fortuna e i sorteggi: “Ronaldo può risolvere le partite, ma per la Champions League devono quadrare tante componenti”.

I talenti polacchi della Serie A

Dopo aver parlato della Vecchia Signora, con la quale ha conquistato la Champions League, Boniek ha fatto un’attenta valutazione di alcuni giovani connazionali che militano in Serie A. Il primo giocatore preso in considerazione è Piatek, da poco trasferitosi dal Genoa al Milan. Per il presidente della Federcalcio polacca, l'ex rossoblù toglierà la titolarità a Cutrone perché è un attaccante moderno e completo, con una certa dose di egoismo che non guasta mai. Inoltre, come ha dimostrato a San Siro contro il Napoli, Piatek ha evidenziato grande stabilità anche a livello mentale. Anche Milik è un centravanti di spessore che sta facendo bene tra i partenopei, ma il suo preferito rimane Piotr Zieliński.

Zibì ha giocato anche con la Roma che, al momento, mostra poco equilibrio e molta instabilità e lo dimostra la gara giocata a Bergamo contro l'Atalanta dove si è fatta rimontare ben tre gol dagli avversari. Per il polacco, i giallorossi dovranno lottare soprattutto per assicurarsi il quarto posto (anche a scapito di Champions League e Coppa Italia), in modo da non perderci troppo dal punto di vista economico. Il razzismo per Boniek non è solo un problema del calcio, ma piuttosto dipende dall'educazione e dalla società. Ormai la cattiva educazione non viene più combattuta e così parolacce e bestemmie restano impunite.