I giocatori che prestano servizio per la Juventus nella maggior parte dei casi ne rimangono innamorati per sempre, e tra questi c'è anche Patrice Evra. Il francese nell'intervista rilasciata a "La Gazzetta dello Sport" ha parlato del suo futuro, del rapporto con l'Italia e con la Juventus.
Il presente e il futuro
Innanzitutto l'ex bianconero ha precisato di aver concluso la sua carriera da giocatore ed ora riprenderà il corso di allenatore di Uefa B intrapreso nel 2013, poi proseguirà prendendo il patentino di Uefa A, e tra un anno e mezzo sarà pronto per intraprendere il mestiere di tecnico.
Il giocatore è stato allenato da grandi conduttori come Ferguson, Deschamps e Allegri: proprio per questo motivo da ognuno di loro ha appreso insegnamenti basilari per la professione e la vita. Ad esempio Sir Alex viene considerato come padre buono che accetta i figli con i loro pregi e difetti. Allegri nella sua carriera era inaspettato perché dovendo lasciare il Manchester United per problemi personali, si era accordato con Antonio Conte, nonostante ciò si è trovato bene perché il "conte Max" è un maestro di tattica e a dimostrazione di ciò Evra ha ricordato l'ottavo di ritorno in Champions League contro il Borussia Dortmund.
In quell'occasione ha spiegato ai suoi uomini come comportarsi in campo nei minimi dettagli, tanto che la Juve ha vinto per 3-0. La decisione della dirigenza della Continassa di esonerare Allegri non l'ha stupito perché conosce la filosofia bianconera: "La Juve è una società che rimarrà sempre, gli uomini vanno e vengono".
L'approdo alla Juve
Il transalpino ha ricordato che il suo approdo all'ombra della Mole, inizialmente è stato traumatico psicologicamente e fisicamente perché si è infortunato in allenamento, evento mai accaduto nella carriera. Dopo essersi ripreso, Paratici gli ha fatto notare di non essere più quello di un tempo. Le parole del ds l'hanno scosso a tal punto che in lui si è fatta avanti la voglia del riscatto ed è così che a fine stagione la squadra per un soffio non ha conquistato la Champions League.
La stagione successiva da Evra è giudicata soddisfacente, anche se qualcuno gli rimprovera il fatto che negli ottavi di finale contro il Bayern Monaco non ha spazzato la palla e ciò sarebbe costato l'eliminazione della squadra. Nel 2016/2017, invece Allegri nella finale di Doha gli ha comunicato di non essere titolare e ciò l'ha demotivato a tal punto che quando è entrato in campo era l'ombra di sé stesso: "Al 33° il mio collega brasiliano s'infortunò e arrivò il mio turno, ma non ero pronto e invece di Evra gioco la sorella". A quel punto ha deciso di cambiare aria anche se consapevole che il club di Andrea Agnelli sarebbe rimasto un ricordo bello e indelebile. I giocatori più forti con cui ha giocato secondo Evra, sono Giggs, Scholes e Cristiano Ronaldo.
L'ex terzino ricorda ancora quando entrambi militavano allo United e CR7 l'ha invitato a cenare con pollo e insalata. Subito dopo aver consumato il frugale pasto, il portoghese l'ha costretto a palleggiare per rimanere in forma, anche dopo l'estenuante allenamento del mattino e ciò a dimostrazione della sua abnegazione.