La prima giornata della Serie A 2019/2020 non è di certo iniziata nel modo in cui si sarebbero aspettati dirigenti e tifosi del Milan, con una sconfitta a Udine che ha immediatamente fatto emergere difetti e limiti della squadra di Marco Giampaolo.
Il cambio di allenatore, un modulo diverso rispetto al recente passato e l'innesto di nuovi giocatori non possono essere di certo delle scusanti, ma comunque è innegabile che serva del tempo per assimilare le idee di gioco dell'ex tecnico della Sampdoria.
Dunque si poteva anche mettere in conto una partenza con handicap, ma non di certo una prestazione ben al di sotto delle aspettative come quella di domenica pomeriggio.
L'analisi della partita
L'aspetto più inquietante della prima uscita stagionale dei rossoneri è stata la totale mancanza di idee dalla trequarti in avanti, dato che diventa ancor più allarmante se si considera che di fronte c'era un'Udinese che non aveva affatto brillato in precampionato e nemmeno in Coppa Italia.
I numeri dicono che il Milan ha tenuto di più la palla rispetto ai friulani con il 58% di possesso e una mole maggiore di passaggi effettuati ma, nell'arco dei novanta minuti, gli uomini di Igor Tudor hanno tirato in porta 11 volte contro le sole 6 conclusioni della formazione lombarda.
Decisamente più preoccupante è il dato che indica i tiri nello specchio della porta: 6 da parte dell'Udinese con ben cinque parate di Gigio Donnarumma contro zero conclusioni del Milan e, ovviamente, nessun intervento da parte dell'estremo difensore bianconero Musso.
I padroni di casa hanno conquistato anche più calci d'angolo (9-4), ma l'aspetto che più di ogni altro spiega le difficoltà milaniste è quello che riguarda le azioni d'attacco: gli uomini di Giampaolo hanno creato 125 potenziali azioni offensive contro le 88 avversarie, ma gli attacchi più "pericolosi" sono a favore di Lasagna e compagni per 47 a 35.
Giampaolo e la necessità di trovare soluzioni diverse
Ovviamente si tratta di una sola partita - la prima in assoluto di questo nuovo corso - e di conseguenza non è il caso di fasciarsi la testa.
Ma le indiscrezioni di mercato riportano che il Milan starebbe continuando a cercare Angel Correa per acquistare un giocatore in grado di garantire maggior movimento e imprevedibilità alla manovra offensiva.
Inoltre il 4-3-1-2 schierato dall'ex Sampdoria in Friuli ha dimostrato che Castillejo fatica molto, essendo principalmente un attaccante esterno, e che Suso sulla trequarti non riesce a liberarsi con efficacia, soprattutto quando c'è un raddoppio di marcatura.
Nella conferenza post-partita, Giampaolo ha chiaramente fatto capire che in avanti servono nuovi innesti oppure un cambio di modulo, dichiarando: "Nelle soluzioni offensive abbiamo avuto difficoltà. Forse bisogna mettere i tre davanti nelle condizioni migliori per loro".
Analizzando la partita, il tecnico ha ammesso che la sua squadra ha avuto un certo predominio territoriale, anche se è stato del tutto sterile.
Soffermandosi sui singoli, la guida tecnica milanista ha ammesso che Castillejo è il giocatore che - nonostante la scialba prestazione - interpreta meglio i suoi dettami tattici. Invece, parlando di Piatek, ha chiarito che il polacco probabilmente si muove meglio da solo che con un compagno di reparto accanto. La buona prestazione di Donnarumma e le prove sufficienti di Romagnoli e Suso non possono di certo bastare ad una formazione che presenta 3-4 elementi non ancora pronti e con pochi allenamenti alle spalle.
Facile, quindi, pensare ad un cambio di modulo, e ad un 4-3-3 che potrebbe essere varato già in occasione dell'esordio stagionale casalingo di sabato prossimo contro il Brescia; una sfida che non sarà certamente un'ultima spiaggia, ma che potrebbe comunque generare ulteriori pressioni intorno ad una squadra che in questo momento sembra accusare anche una scarsa autostima.
News di calciomercato: Correa sempre nel mirino
Sul fronte mercato, si parla con insistenza di un'imminente partenza di Boban per Madrid per provare a chiudere l'affare Correa e per valutare anche la situazione riguardante James Rodriguez, da tempo nel mirino del Napoli. Si tratta indubbiamente di due profili interessanti che risulterebbero utili per la compagine rossonera, anche se sarà comunque importante che i nuovi arrivati si ambientino presto, trattandosi comunque di elementi che pagano un pizzico di inesperienza e una scarsa conoscenza del campionato italiano.
Alla chiusura del mercato manca ormai una settimana esatta: sette giorni che potrebbero risultare fondamentali per definire i reali obiettivi stagionali di questo Milan.