Dopo quasi tredici anni di alti (pochi) e bassi (molti) potrebbe essere giunta al capolinea l'epoca di Mike Ashley alla guida del Newcastle. L'amministratore delegato di Sports Direct, infatti, starebbe pensando di accettare un'offerta pervenutagli dal Fondo di Stato dell'Arabia Saudita.

Il regno arabo vorrebbe acquisire uno dei club più antichi e blasonati della Premier League britannica per una somma che sarebbe di circa 300 milioni di sterline.

I tifosi sognano i primi colpi di mercato ma non mancano le polemiche

Laddove la trattativa dovesse concludersi positivamente, i tifosi dei Magpies potrebbero sognare in grande per le prossime stagioni. L'obiettivo primario della nuova proprietà, infatti, sarebbe quello di raggiungere la vetta del campionato inglese in pochi anni, e a tale scopo avrebbero già contattato Mauricio Pochettino. Per convincere il tecnico argentino, potrebbero proporgli un contratto da circa 19 milioni di sterline all'anno e un importante budget per il Calciomercato.

A proposito di mercato, i nuovi presunti proprietari arabi del Newcastle non vorrebbero puntare su dei veri e propri top-player.

Infatti, dopo le spese eccessive di Psg e Manchester City, l'Uefa avrebbe introdotto ulteriori paletti legati al Fair-Play Finanziario. Dunque, in caso di insediamento di una nuova società, i Magpies punterebbero sulla quantità piuttosto che sulla qualità, prelevando giocatori che in squadre di livello stanno trovando poco spazio. Tra questi ci sarebbero Julian Draxler (Psg) e Jerome Boateng (Bayern Monaco).

Non tutti però sarebbero contenti del probabile investimento dei sauditi. Infatti, nonostante i fan abbiano promosso l'operazione, inserendo la bandiera verde e bianca dell'Arabia Saudita nelle fanpage del club, c'è chi ha definito questa come una mera mossa politica finalizzata ad un miglioramento della reputazione internazionale dello Stato.

È di questo avviso Eugenio Dacrema, ricercatore associato dell'Ispi, che ha dichiarato: "Le squadre di per sé non sono grandi fonti di reddito, ma per i fondi sovrani di questi Paesi hanno un enorme potere di relazione".

Ben più dure sono state le accuse di Amnesty International e beIN Sports. La prima, da sempre in lotta per la tutela dei diritti umani in Arabia Saudita, ha espresso preoccupazione per l'operazione di "sportwashing" del regno arabo. L'emittente qatariota, che detiene i diritti di trasmissione esclusivi della Premier League in Medio Oriente, da anni sta accusando il governo saudita di sabotaggio (mai ufficialmente dimostrato) mediante la trasmissione illegale degli incontri del campionato di calcio britannico, e ha sottolineato che l'eventuale acquisizione del Newcastle rappresenterebbe un altro strumento nelle mani dei sauditi per stringere nuovi rapporti economici con l'Inghilterra, spodestando così gli storici rivali del Qatar.

Tuttavia, proprio il Paese di Doha potrebbe avere un ruolo determinante nella scelta del board della Football Association di porre un veto al buon esito della trattativa per evitare di perdere gli introiti economici garantiti dalla Tv qatariota che ovviamente ad oggi sono molto importanti per i bilanci dei club inglesi.