Secondo le ultime indiscrezioni i prossimi mesi sarebbero decisivi per la permanenza alla Juventus di Massimiliano Allegri.
Del tecnico toscano, ha parlato anche Federico Bernardeschi, ex calciatore bianconero attualmente in Canada al Toronto.
Il futuro di Allegri dipenderebbe dai risultati dei prossimi mesi della Juventus
Il futuro nel medio periodo di Massimiliano Allegri alla guida della Juventus, nonostante il suo contratto fino al 2025 e la ripresa della compagine bianconera nelle gare in campionato a novembre, dipenderebbe dai risultati della seconda parte della stagione juventina.
Secondo quanto riportato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, i prossimi mesi sarebbero dunque decisivi per capire la sorte del tecnico di Livorno.
La dirigenza della Juventus infatti, pretenderebbe risultati convincenti sia in Serie A (la qualificazione alla prossima Champions apparirebbe vitale sia per le ambizioni che per le casse della società), sia in Coppa Italia e in Europa League, dove la Juve potrebbe arrivare fino in fondo per competere per la vittoria del trofeo. Qualora la squadra bianconera non dovesse centrare nessuno di questi obiettivi il futuro di Allegri potrebbe essere a repentaglio.
Lo stesso destino di Allegri, spetterebbe anche al direttore sportivo Federico Cherubini.
Juventus, Bernardeschi elogia Allegri: 'È il migliore allenatore che abbia avuto, è pratico e vincente'
Nel frattempo anche Federico Bernardeschi, ex calciatore della Juventus attualmente tra le fila del Toronto, ha voluto parlare di Massimiliano Allegri.
L'esterno offensivo, ha rilasciato un'intervista a RadioBiancoNera dicendo: "Il migliore è stato Allegri.
Il primo impatto è stato molto positivo nel mio passaggio dalla viola. È un allenatore pratico e vincente e queste due parole racchiudono Allegri".
Bernardeschi ha poi voluto commentare quella che per molti tifosi della Juventus è la prima colpa di Allegri, ossia la mancanza di gioco propositivo: "Se una squadra gioca bene senza vincere, i tifosi non vanno in piazza a festeggiare.
Bisogna guardare al livello della squadra, alle caratteristiche dei giocatori. Se non hai un centrocampo di palleggiatori, giocare bene diventa difficile".
Bernardeschi ha poi svelato che quando era alla Juventus avrebbe voluto giocare secondo le sue doti naturali, ossia da numero 10. L'esterno italiano ha poi chiosato il suo discorso parlando del futuro e confessando di pensare a diversi progetti, come l'idea di fare l'allenatore o di indirizzare le nuove leve verso i percorsi idonei per divenire calciatori professionisti.