In queste settimane la Juventus è al centro della ribalta per il "caso plusvalenze" (per il quale la Corte Federale d'appello ha comminato ai bianconeri 15 punti di penalizzazione, in attesa del ricorso al Collegio di Garanzia del Coni) e per quello sulla "manovra stipendi", ancora non valutato con alcuna decisione da parte della Figc.

A parlare dell'argomento è stato Eduardo Chiacchio, intervistato da Tmw Radio l'avvocato ha parlato di tre possibilità da parte del Collegio di Garanzia del Coni.

Il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni

"Il Collegio di Garanzia del Coni ha tre opzioni: può annullare la sentenza, può essere respinto il reclamo, oppure parte delle motivazioni sono ritenute carenti e insufficienti e il Collegio può rimettere gli atti alla Corte Federale per una rideterminazione della pena", sono queste le dichiarazioni dell'avvocato Eduardo Chiacchio a Tmw Radio.

Come recentemente confermato dalla società bianconera il ricorso ci sarà e arriverà dopo aver letto le motivazioni che hanno portato alla decisione della Corte Federale d'Appello.

Si attendono decisioni anche sulla 'manovra stipendi'

La Juventus è attualmente coinvolta anche in un altro filone di indagini, quello riguardante la "manovra stipendi" del 2020 attuata durante l'emergenza coronavirus.

Anche riguardo a questa vicenda le ipotesi da parte di addetti e lavori e non mancano, fra queste anche quella di un'altra penalizzazione simile a quella ricevuta dalla Juventus per il caso plusvalenze. Secondo le ultime indiscrezioni il procuratore federale Giuseppe Chiné potrebbe chiedere un posticipo dell'iter processuale riguardante la manovra stipendi a maggio.

Questo significherebbe che un'eventuale penalizzazione per la Juventus - in aggiunta a quella già ricevuta - potrebbe anche essere annunciata attorno alla fine del campionato.

Nel frattempo anche la Uefa starebbe attendendo l'evoluzione dell'indagine italiana che sta riguardando la Juventus. Come sottolineato di recente dall'avvocato Leandro Cantamessa: "Ai commissari di Nyon interesserà capire se queste condotte possono avere modificato in modo intollerabile il percorso di rientro nei paletti del fair play finanziario (...) Potrebbe esserci un processo disciplinare se l'Uefa ipotizzerà una violazione dell’articolo 11 del suo codice, simile a quello italiano sul principio di lealtà".