La Juventus è ritornata recentemente al centro delle cronache per il caso Mandragora, il centrocampista attualmente alla Fiorentina che nel 2018 venne ceduto all'Udinese per circa 25 milioni di euro, per poi essere acquistato ad ottobre 2020 dalla Juve per circa 15 milioni di euro. Il centrocampista è rimasto in prestito all'Udinese fino a gennaio 2021. Una sorta di diritto di recompra mascherato per il quale il giocatore è stato ascoltato, un caso che potrebbe aprire un nuovo filone d'indagine, ovvero quello che comprenderebbe eventuali intese della Juventus con altre società non depositate in Lega: si parla di accordi segreti tra Juventus e Atalanta così come di accordi tra Juve e Udinese.
Tale rapporto fra Juventus e le altre società sarebbe stato definito da una carta segreta. Come scrive il giornalista sportivo Galosso su Tuttosport la somma con la quale è stato ceduto e quella con cui è stato riacquistato non sono state simili, una differenza di circa 10 milioni di euro. Oltre a questo bisogna considerare che affari alla Mandragora hanno rappresentato una prassi in Italia, come ad esempio il caso Pinamonti.
Il caso Mandragora sarebbe simile a quello riguardante Pinamonti
'Non ci si può esimere dal constatare come la tipologia di affare con protagonista Mandragora abbia rappresentato nella storia recente una sorta di prassi, almeno in Italia: esemplare il caso Pinamonti', sono queste le dichiarazioni di Daniele Galosso.
Il giornalista sportivo in un articolo a Tuttosport ha aggiunto: 'La punta Pinamonti si è trasferito nel calciomercato estivo del 2019 dall'Inter al Genoa con prestito con obbligo di riscatto a 20 milioni di euro, con la società milanese che ha iscritto la plusvalenza a bilancio'.
Come spiega il giornalista sportivo i liguri hanno onorato l'impegno a settembre 2020 ma pochi giorni dopo l'Inter lo ha riacquistato per una somma vicina a quella investita dal Genoa nel riscatto del suo cartellino.
La proroga per la manovra stipendi garantirebbe la Procura sportiva di accogliere nuove contestazioni
Di certo la proroga chiesta dal procuratore federale Chiné per la manovra stipendi permette alla Procura sportiva di accogliere nuove contestazioni. Come scrive Galosso: 'Se venisse rilevato un eccessivo ampliamento dell’oggetto di indagine e/o dei soggetti coinvolti, infatti, il procuratore federale potrebbe anche decidere di iniziare un terzo fascicolo'.
Intanto la Juventus è pronta a presentare il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni fra fine febbraio ed inizio marzo per il caso plusvalenze in merito alla sanzione di 15 punti decisa dalla Corte Federale d'Appello. La speranza per società e tifosi è che venga annullata la penalizzazione di 15 punti da scontare nel campionato italiano.