L'inchiesta Prisma a carico della Juventus potrebbe presto conoscere nuovi sviluppi: la Procura della Repubblica di Torino starebbe infatti valutando l'esistenza di presunti accordi segreti che non sarebbero stati depositati in Lega Calcio e che sarebbero stati stilati dal club bianconero con Atalanta ed Udinese.

Le nuove documentazioni al vaglio degli inquirenti

L'Inchiesta Prisma, che coinvolge la società sportiva Juventus ed i suoi ex-vertici dirigenziali (Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene, Fabio Paratici ed altri) potrebbe avere dunque nuovi sviluppi così come riportato dal quotidiano La Repubblica che spiega come gli inquirenti starebbero analizzando nuovi accordi tra la società bianconera, l'Atalanta e l'Udinese.

I nuovi sviluppi sembrerebbero andare oltre il caso plusvalenze e la "manovra stipendi" con la ormai famosa "carta Ronaldo"; secondo quanto riportato dal quotidiano la Juventus potrebbe infatti aver utilizzato Atalanta ed Udinese come "appoggio" per far quadrare i conti della società.

La prima udienza ufficiale, quella preliminare, per il procedimento "Prisma" è fissata per il 27 marzo 2023, in quella sede si saprà se ci sarà un rinvio a giudizio o meno.

Il presunto intreccio tra Juventus, Atalanta ed Udinese

I Pubblici Ministeri incaricati delle indagini, i pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello, starebbero dunque cercando di approfondire la contingenza degli accordi emersa tra Juventus, Atalanta ed Udinese; il club friulano vantava un credito di 26 milioni di euro, mentre la società bergamasca ne doveva ricevere 14,6.

Secondo quanto riportato, tra i club sarebbero state stipulate delle scritture private che avrebbero impegnato moralmente la Juventus, unica ad aver firmato materialmente i documenti, ai futuri pagamenti.

Di particolare attenzione sembrerebbe la situazione di Rolando Mandragora, passato a luglio 2018 dopo due stagioni alla Juventus all'Udinese per 20 milioni di euro, creando una plusvalenza di 13,7 milioni; il centrocampista è stato poi ricomprato per una cifra di 10 milioni di euro più 6 milioni di bonus, ma lasciato sempre in prestito al club friulano.

La cosa potrebbe far pensare ad una sorta di obbligo di riscatto mascherato ed ha portato in procura come testimoni lo stesso calciatore Mandragora, il suo agente (il padre del giocatore) ed il Vicepresidente dell'Udinese Stefano Campoccia, che sarebbe stato ascoltato nei giorni scorsi.

Le operazioni seguite dagli inquirenti sarebbero in tutto quattro; il trasferimento di Mattiello e Muratore per 4 milioni a testa, di Caldara per 3,5 milioni e di Romero per 3 milioni di euro.