Avanti Popolo, la trasmissione condotta da Nunzia De Girolamo in onda su Rai 3, ha ospitato ieri sera Fabrizio Corona.
Tema della chiacchierata ovviamente il caso scommesse illegali che ha travolto la Serie A. I principali, loro malgrado, protagonisti della vicenda sono Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo: lo juventino si è prontamente autodenunciato raggiungendo un accordo con la Procura FIGC, per lui 7 mesi di squalifica dai campi e 5 di pene accessorie con Fagioli che sarà chiamato a presenziare a degli incontri a tema ludopatia: "Fagioli è il caso più drammatico di questa vicenda.
Non ho ricominciato a fare caos, ma ho continuato a fare il mio mestiere, un mestiere molto particolare. La prima agenzia l'ho aperta nel 1999, era la prima agenzia foto-giornalistica italiana, poi è nato il personaggio, ma il mio lavoro è sempre stato lo stesso ed è andato avanti", ha affermato Corona. Ancora da chiarire invece le posizioni degli ex Roma e Milan.
Fabrizio Corona a Spalletti: 'Grave il suo atteggiamento'
Durante l'intervista al programma Avanti Popolo, Fabrizio Corona ha inoltre criticato duramente l'allenatore della nazionale italiana Luciano Spalletti, chiedendogli di chiedere scusa al popolo italiano: "Il giorno prima, quando sono andati a prendere Tonali e Zaniolo, Spalletti rilasciò dichiarazioni tristissime, dicendo che gli dispiaceva.
Ma la maglia della Nazionale ha un valore. Questi calciatori hanno scommesso tantissimi soldi ed è un problema perché non lo possono fare. L'onore sportivo del valore della maglia deve essere rispettato. E tu vai in televisione accusando me che sono l'uomo più famoso d'Italia? Per lui devo farmi pubblicità su 10 ragazzini che passano il tempo a scrivere alle ragazze, a giocare alla PlayStation e a scommettere soldoni?
Non mi può accusare di sciacallaggio. Spalletti deve chiedere scusa al popolo italiano".
Corona: 'Tutti sanno tutto'
In seguito Corona ha spiegato di "non essere passato dalla parte dei buoni" e di non aver collaborato con le forze dell'ordine per avviare l'inchiesta: "Questa inchiesta sarebbe comunque partita a prescindere dalle notizie uscite tramite il mio sito Dillinger.
L'inchiesta c'era già, io non sono andato dalla polizia a spifferare qualcosa o a raccontare qualcosa. Altri hanno fatto questo. Io sono stato il primo a svelare un'inchiesta che neanche vi immaginate cosa ci sia sotto".
Parlando del caso di Nicolò Fagioli, Corona ha sostenuto che si tratta di un caso a parte: "Fagioli è un caso a parte rispetto a tutti gli altri e io sono contento che abbia patteggiato. Fagioli è il primo caso di un ragazzo veramente malato di ludopatia. Questa storia certifica che le società sapevano e i procuratori sapevano ma non hanno mai fatto nulla. Il procuratore di Fagioli sapeva, il procuratore di Zaniolo gli ha prestato dei soldi, ma non hanno fatto nulla perché il calcio ormai è solo business. Un vero uomo li avrebbe fermati e li avrebbe mandati a curarsi, loro pensano solo al fatturato, a monetizzare finché si va avanti. Il vero calcio non esiste più".