"Come presidente federale mi attribuiscono tante responsabilità, ma non mi sento particolarmente coinvolto": a esprimersi in questi termini il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che presso l'Ambasciata italiana a Londra nell'ambito dell'evento Italia-Inghilterra, derby d’Europa (la gara si è conclusa 3-1 per gli inglesi) ha affrontato il delicato caso delle scommesse illegali che ha travolto nelle scorse settimane il mondo del calcio.
"Sono coinvolto dal punto di vista umano: questi ragazzi sono per me dei figli e non possono diventare carne da macello - ha proseguito Gravina - La modalità in cui vengono esposti alla mercé di tutti non è da paese civile.
Non si possono lanciare elenchi così. La ludopatia è una piaga sociale, non è un problema solo del calcio. I malati di ludopatia sono un milione e mezzo, lo dice il monopolio. Abbiamo un milione e 300mila tesserati, è chiaro che può essere coinvolto qualcuno di loro. Chi ha sbagliato deve essere punito, ci stiamo adoperando affinché emerga il tutto con la massima chiarezza. La punizione sarà una punizione afflittiva, ma chi ci chiederà aiuto verrà aiutato. La Federazione deve accompagnare questi ragazzi in un processo di guarigione, e noi dobbiamo avviare un processo di recupero di questi ragazzi che è fondamentale".
La vicenda Fagioli e la squalifica di 7 mesi per il giocatore della Juventus
Al momento i calciatori indagati nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Torino sono Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali.
Da un punto di vista sportivo, si è già chiusa la vicenda del centrocampista juventino, che è stato squalificato per 7 mesi dai campi più altri 5 di pene accessorie.
È stato un comunicato ufficiale della Federazione ad aver confermato l'intesa raggiunta grazie all'istituto del patteggiamento: "La Procura Federale ha raggiunto un'intesa (ex art.
126 CGS) con il calciatore Nicolò Fagioli a seguito del quale lo stesso verrà sanzionato con una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro".
L'ex centrocampista del Milan e attuale mediano del Newcastle Sandro Tonali ha già confessato sia in sede penale che in sede sportiva di aver scommesso sul calcio, fattispecie vietata dal codice di giustizia sportiva, e in particolare di aver eseguito delle puntate sul Milan: Tonali rischia adesso una pesante squalifica, di minimo 12 mesi. Ancora da valutare invece la posizione di Zaniolo, che ha ammesso di aver puntato su siti illegali di poker negando però di aver mai puntato sul calcio.