Parlare di licenziamento o di addio per un allenatore che ha una rosa ridotta all'osso ma che sta traghettando la propria squadra al secondo posto con possibilità di centrare il primo in solitaria in casa di vittoria di un ormai imminente scontro diretto appare esercizio più che altro dialettico ma le vie del mercato si sa sono infinite e (in)definite: è il destino di Massimiliano Allegri, che nella sua seconda esperienza alla Juventus ha ormai imparato a camminare costantemente sui carboni ardenti.

L'obiettivo del club è tornare a disputare la Champions League, ma al di là dei risultati a fine stagione il nuovo ds Cristiano Giuntoli potrebbe voler avviare un progetto tecnico del tutto nuovo, da qui l'idea di un cambio in panchina con il profilo di Thiago Motta del Bologna che ad oggi sarebbe tra i preferiti dalla società.

Thiago Motta come sostituto di Massimiliano Allegri se Giuntoli vorrà voltare pagina

Certo Cristiano Giuntoli non decide da solo, andrà fatta una valutazione seria e completa che abbracci tutte le parti in causa, in primis la proprietà, ma l'ipotesi di un nuovo ciclo appare non del tutto fantasiosa. Quando una squadra viene affidata ad un nuovo ds perchè la plasmi in genere gli si lascia la possibilità di scegliere l'allenatore, primo tassello nel caso si voglia avviare un percorso tecnico del tutto nuovo. Cosa aggiungerebbe allora Motta rispetto ad Allegri?

Di certo non l'esperienza, straordinaria da calciatore ma fin qui limitata da allenatore essendosi esibito soltanto in alcune realtà di provincia del campionato italiano con risultati comunque positivi: prima il Genoa, poi lo Spezia traghettato ad una tranquilla salvezza, infine il Bologna, che in questa prima parte di campionato sta stupendo e non poco.

Le differenze, queste si notevoli, sarebbero nel modo di proporre il proprio gioco: Thiago Motta ama comandare le operazioni in campo e si schiera sempre o quasi col 4231, dopo un inizio eccessivamente offensivo ha saputo aggiustare il tiro coniugando equilibrio e fase difensiva ad una spiccata voglia di aggredire sempre la partita.

Se quest'anno sono arrivate due sole sconfitte con il Milan alla prima e la Fiorentina all'ultimo turno e in mezzo inanelli 10 risultati positivi di fila se non hai le stimmate del fuoriclasse poco ci manca.

Ad oggi l'addio di Allegri è comunque fantacalcio

Ciò premesso, vanno messi i puntini sulle i. La Juventus oggi è più che mai nelle mani di Massimiliano Allegri, che ha blindato la difesa e firmato 29 punti in 12 partite.

Mai così tanti da quando è tornato a Torino. La squadra è dalla sua parte e diversi calciatori stanno over-performando anche grazie a lui (Rugani e McKennie solo per fare due nomi) e in ultimo anche lo stesso ds Giuntoli parlando di lui l'ha definito 'la punta di diamante del club'.

Insomma al momento non esistono i presupposti di un addio, se ne parlerà a fine anno quando Allegri avrà comunque un altro anno di contratto a più di 7 milioni netti l'anno. Non esattamente pochi per decidere di aprire un nuovo ciclo in presenza di risultati comunque positivi.