"Un rimpianto? Penso sicuramente a Bellingham, cui siamo stati vicini nel 2019": così Matteo Tognozzi ex capo scouting della Juventus ed attuale direttore sportivo del Malaga, che nel corso di un'intervista a Tuttosport ha raccontato i 6 anni e mezzo trascorsi in bianconero svelando alcuni interessanti dettagli di mercato.

I grandi rimpianti? Jude Bellingham e per Erling Haaland, due stelle del calcio mondiale, mentre l'acquisto di cui Tognozzi va più fiero è quello di Dusan Vlahovic.

Tognozzi: 'Orgoglioso di aver creato un metodo di lavoro'

Tognozzi ha salutato da poche settimane il club, cosa si è lasciato alle spalle?

"Sono orgoglioso di aver creato un metodo di lavoro e una struttura scouting che ha portato a individuare giovani di qualità con una continuità che mai si era vista prima nel club. Soltanto qualche anno fa pareva impossibile che la Juventus sposasse una politica attraverso la quale giocare d’anticipo sui giovani, ingaggiandoli quando ancora sono poco conosciuti e poco cari. Sono serviti pianificazione e coraggio, ma anche strumenti preziosi come la seconda squadra. La Juventus attraeva giocatori affermati nella seconda parte della loro carriera, oggi è diventata una calamita per i giovani che vogliono completare il loro percorso di crescita".

'Vlahovic alla Juventus? L'acquisto di cui vado più orgoglioso'

Sull'operazione di cui va più fiero, Tognozzi non ha avuto dubbi: "Per non far torto a nessuno dei giovani che ho portato alla Juventus, ai quali sono molto legato, rispondo Vlahovic. Giocare un ruolo in quella trattativa, per me, è stata un’esperienza straordinaria.

Avevo lavorato a lungo, dietro le quinte, per costruire un rapporto con lui e con i suoi agenti: quanti viaggi per entrare in confidenza con persone che mai avevano interagito con il club prima di quel momento. Grazie alle relazioni intessute, però, quando è nata quasi all’improvviso la possibilità di acquistarlo in inverno, siamo stati pronti per farlo.

Ma, in generale, ripenso con orgoglio a tutte le trattative con cui ho portato a Torino dei giovani di 15 o 16 anni che poi hanno debuttato in prima squadra".

Capitolo rimpianti: 'Avremmo potuto avere Bellingham e Haaland'

Tanti gli affari chiusi e tanti i talenti scovati soprattutto a livello di Next Gen (Soulè, Iling-Junior- Miretti solo per fare alcuni nomi), ma anche alcune delusioni. Le due principali rispondono ai nomi di Bellingham e Haaland: "Penso sicuramente a Bellingham, cui siamo stati vicini nel 2019. Tra pochi giorni lo incrocerò al Bernabeu e mi fa un certo effetto ripensare a quando avevo conosciuto lui e la sua straordinaria famiglia: è un ricordo che custodisco gelosamente. In quel caso, però, aveva semplicemente deciso di proseguire il percorso di crescita nel suo club di sempre, ovvero il Birmingham. Invece poi è andata in un altro modo".