L'ex punta della Juventus, David Trezeguet, ha recentemente parlato del suo cammino professionale post-carriera calcistica nell'ultima puntata della BoboTV.

Dopo aver fatto la storia con la maglia bianconera, Trezeguet sta intraprendendo una nuova avventura nel mondo del calcio come allenatore. Ha parlato anche della Juventus del presente e del passato sottolineando come sia stata importante per la sua crescita come uomo e giocatore.

L'ex giocatore della Juve Trezeguet ha parlato della sua esperienza professionale da giocatore bianconero

"Seguo la Juventus, per me è stata la squadra più importante".

L'ex giocatore della Juventus ha aggiunto: "Ci sono stati grossi cambiamenti. Resta competitiva, una Juve che non fa le competizioni europee e in un certo modo, anche se storicamente non è da Juve, conta moltissimo. Finora è protagonista e consapevole che dovrà fare un gran campionato".

David Trezeguet ha parlato del suo cammino professionale da allenatore. Attualmente, sta costruendo il suo staff e aspetta pazientemente la sua opportunità di sedersi sulla panchina come allenatore principale. Ha sottolineato l'importanza di una visione più aperta nel ruolo dirigenziale e il desiderio di contribuire al calcio da un'angolazione diversa.

L'ex giocatore francese ha completato il corso da allenatore in Sud America, preparandosi intensamente per questa nuova avventura.

Dopo due anni di apprendimento e formazione con uno staff dedicato, come ha dichiarato alla Bobo Tv, è pronto a mettere alla prova le sue idee e la sua passione, sperando di dare un contributo significativo al mondo del calcio giocato.

Il suo arrivo alla Juventus nel 2000

Riflettendo sul suo periodo alla Juventus, Trezeguet ha sottolineato l'importanza del suo arrivo nel 2000, in un periodo storico nel quale il campionato italiano era probabilmente ai vertici del calcio mondiale.

Ha parlato della responsabilità di fare gol e vincere il campionato, una sfida che ha affrontato con successo, diventando una figura fondamentale nella storia juventina. Ha ricordato l'era d'oro del calcio italiano negli anni Novanta e Duemila, caratterizzata da una competitività straordinaria e da confronti contro difensori di altissimo livello.

Ha menzionato nomi importanti come Maldini, Mihajlovic, Couto, Cannavaro, Thuram.

Infine ha espresso gratitudine per aver avuto la possibilità di giocare per dieci anni alla Juventus, contribuendo a scrivere pagine indelebili nella storia del club. Conclude sottolineando che lasciare un segno importante è ciò che conta e che la gente riconosce il suo contributo al calcio italiano.