"Non sopportare la pressione è da giocatori piccoli, non da Juve": firmato Paolo Di Canio, ex calciatore ed oggi opinionista a Sky, che proprio negli studi dell'emittente tv ha commentato nelle ultime ore l'esultanza polemica messa in scena da Dusan Vlahovic in occasione delle due reti segnate al Genoa.
Il calciatore serbo non segnava da 4 partite, ne erano scaturite polemiche e recriminazioni da parte dei tifosi a cui l'ex Fiorentina ha voluto rispondere esultando con il gesto del 'parla, parla'. Come a dire, voi parlate ma io faccio i fatti.
Di Canio su Vlahovic: 'Queste sono cose da giocatori piccoli'
"Non sopportare la pressione è da giocatori piccoli, non da Juve. Giocatori piccoli nel senso che lui potrebbe essere un gran bel giocatore, così dimostra di non esserlo. Non do giudizi definitivi, dico solo che quell’atteggiamento non è da grande giocatore" ha dichiarato ancora Di Canio che non ha dunque apprezzato l'esultanza polemica di Vlahovic.
In un Marassi deserto e chiuso per gli scontri del derby di Coppa Italia tra i supporters del Grifone e quelli della Sampdoria, il calciatore serbo è tornato dunque a scrivere il proprio nome sul tabellino dei mercatori. Prima un sinistro forte e preciso su calcio di rigore, qualche minuto dopo una rasoiata ad incrociare che non ha lasciato scampo a Gollini.
Subito prima si era assistito ad un primo tempo abulico e opaco, dopo la doppietta invece il serbo ha avuto un'altra colossale chance ma di testa da pochi passi ha spedito fuori. Bene quindi ma non benissimo perchè con un pizzico di lucidità in più sarebbe potuta arrivare la prima tripletta in bianconero.
Capitolo rinnovo sempre vivo, senza si rischia un caso Chiesa bis
Il bottino di Vlahovic in bianconero racconta di 45 gol e 10 assist messi a referto in 108 incontri complessivi. Un rendimento nel complesso positivo dunque che rapportato però alla cifra spesa dai bianconeri per acquisirlo, oltre 80 milioni di euro, stona e non poco.
Al di là dei continui attestati di stima di Thiago Motta che in questa prima fase appare comunque più interessato a curare la solidità della squadra che non ad esaltarne le doti offensive, a pesare come una spada di Damocle sulla testa dell'ex viola è lo stipendio da 12 milioni di euro netti che Vlahovic passerà a percepire dal prossimo anno.
Troppi per le casse bianconere con i dirigenti che vogliono dunque un rinnovo con ingaggio spalmato. In caso di mancato accordo (quello attuale scade nel 2026) Arsenal e Manchester City sarebbero alla finestra per prendere informazioni, di certo Cristiano Giuntoli dovrà a quel punto necessariamente cedere per evitare di perdere il centravanti a 0. Il potere di trattativa sarebbe tuttavia minimo facendo si che si palesi un nuovo caso Chiesa, ceduto per soli 13 milioni di euro data la scadenza dell'accordo prevista appena 12 mesi dopo.