Spalletti, allenatore della nazionale, è stato chiamato a esprimersi sulla questione degli ultras di San Siro e le pressioni che esercitano sui club milanesi nel corso di un'intervista alla Rai. Durante la trasmissione, a poche ore dalla partita Italia-Belgio, Spalletti ha detto: "Io rispondo a tutti, ma so riattaccare il telefono", riferendosi alla necessità di interrompere sul nascere contatti pericolosi con certi gruppi del tifo organizzato. Molti tifosi stanno postando la foto di Spalletti in compagnia di alcuni ultras con il passamontagna che ai tempi del Napoli regalarono al CT uno sterzo simile a quello della sua Panda rubata nel 2021.
Molti tifosi hanno interpretato queste parole come una frecciatina alla sua ex squadra, l’Inter, e in particolare all’attuale allenatore, Simone Inzaghi. Quest’ultimo, intercettato al telefono con Marco Ferdico, un capo ultras del Meazza ora in carcere con accuse di mafia, aveva discusso un po' troppo apertamente di biglietti da destinare alla curva prima della finale di Champions League. Per questo motivo, mercoledì Simone Inzaghi è stato chiamato a testimoniare nell'ambito dell'inchiesta "Doppia Curva", condotta dalla Dda.
Le dichiarazioni di Spalletti e la questione ultras che scuote l'Inter
A poche ore dalla partita di Nations League all’Olimpico, il commissario tecnico Luciano Spalletti, ex allenatore dell'Inter dal 2017 al 2019, ha affrontato in un'intervista a Rai Sport una domanda sulle difficoltà che un allenatore può incontrare in situazioni delicate.
"Posso dire che non ho mai vissuto situazioni come quelle di Simone Inzaghi, né a Milano né in altri momenti della mia carriera", ha dichiarato Spalletti nell'intervista a Rai sport, per poi aggiungere: "Mai successo che qualcuno mi abbia chiamato per queste cose, è una novità che mi ha sorpreso. Perché poi non so quali siano stati i rapporti precedenti: uno ti telefona, non lo conosci, non hai mai avuto a che fare con lui, penso sia difficile poterci scambiare parole.
Io rispondo a tutti, anche ai numeri che non conosco, ma poi so riattaccare". Parole che - testando l'umore dei social - sembrano aver punto il mondo Inter.
I tifosi dell'Inter rispondono a Spalletti con una foto del 2023
Molti sostenitori dell'Inter non hanno gradito le affermazioni di Luciano Spalletti, tanto da riportare alla luce un episodio del 2023, quando Spalletti era alla guida del Napoli.
A Castelvolturno, dove alcuni tifosi, indossando passamontagna e in tono scherzoso, gli restituirono una copia del volante e del documento di circolazione della sua Panda, rubata nell'ottobre 2021. Su X, un tifoso dell'Inter scrive: "Spalletti ce l’ha con l’Inter da quando l’hanno cacciato per far arrivare Conte e vincere lo scudetto solo che ora si sente legittimato a parlare con uno scudetto nel palmares e da CT della nazionale". Gli fa eco un altro interista: "Spalletti è la seconda volta che fomenta accuse a #Bastoni davanti la stampa, chi mastica il calcio sa bene che sono uscite non consone a questi livelli. Aggiungiamo anche la battuta infelice rivolta ad Inzaghi? Purtroppo non sono un dirigente dell’Inter (per fortuna direi)".
Ancora un altro: "Ma Spalletti per quale ragione ha il dente avvelenato contro Inzaghi e tutti I giocatori dell'Inter?".
Spalletti agli ultras chiude il telefono in faccia pic.twitter.com/MxkA6cIAjL
— mina (@MrBlue__00) October 10, 2024
Spalletti e l'avventura con l'Inter
Luciano Spalletti viene nominato allenatore dell'Inter nel giugno 2017. La squadra inizia bene, raggiungendo il primo posto in classifica a dicembre, ma subisce un calo in inverno. Nonostante le difficoltà, l'Inter chiude la stagione al quarto posto, qualificandosi per la Champions League dopo sette anni. In Coppa Italia viene eliminata ai quarti dal Milan. Spalletti prolunga il contratto nell'agosto 2018, ma nella stagione 2018-2019 l'Inter parte male e si riprende solo a metà campionato.
Alla fine, conquista nuovamente il quarto posto, ma viene eliminata in Europa sia in Champions che in Europa League. Nonostante il raggiungimento degli obiettivi minimi, Spalletti viene esonerato a maggio 2019.