La sentenza è di quelle che farannostoria e che aprono molte possibilità per gli utenti e per gliinquilini: pronunciata dal tribunaledi Mantova, è la sentenza 162 del 2014 pronunciata l'11febbraio del corrente anno.
Sappiamo bene che in molte cittàd'Italia vi sono notevoli problemi con l'acqua dei rubinetti inquanto non potabile e, in casi estremi, oltre a non essere utilizzabileper bere, non può essere utilizzata neanche per fare la doccia o ilbagno a causa di elevate quantità di arsenico (altamentecancerogeno) o altri elementi dannosi per la salute.
Già nel 2013 vi erano state dellepronunce che riconoscevano al titolare della bollettadell'acqua il diritto ad ottenere una riduzione fino al 50% a causa dellapresenza di arsenico sopra le soglie previste per legge, ora unanuova pronuncia tutela anche gli inquilini con contratto diaffitto.
Contenuto della sentenza
Il tribunale di Mantova con questastorica sentenza riconosce il diritto dell'inquilino, non intestatariodella bolletta, ad avere una riduzione sul canone di locazione oaffitto che puòarrivare al 40% perché gli viene inibito l'uso di un servizioessenziale e deve provvedere in altro modo comprando l'acqua alsupermercato con un aggravio ulteriore rispetto al canone dilocazione.
Ciò non vuol dire che vi è il riconoscimento di una colpa al locatore e che quindi lo stesso vienesanzionato, ma viene riconosciuto il diritto del locatario a godere apieno del bene locato.
Nel caso in esame la riduzione ha avutouna breve durata, ovvero fino al momento in cui l'acqua non èritornata in condizioni per legge ottimali e quindi il disagio èterminato, nel caso in esame oltre un anno di disagio.
Cosa succede per chi ha problemi diarsenico nell'acqua?
E' bene dire chenon ci troviamo di fronte ad una sentenza della Corte di Cassazioneche “vincola” i giudici, ci troviamo di fronte ad una sentenzavalida per il solo caso concreto, ovvero per le parti di queldeterminato processo e solo quelle. Questa sentenza è peròugualmente importante perché può essere considerata un precedenteimportante per il riconoscimento di un diritto essenziale.
Insommanessuno può garantire che nel caso in cui ci si rivolga al giudiceper ottenere una riduzione del canone a causa della non potabilitàdell'acqua, la stessa sia accettata. Si può però provare ad usarequesta sentenza per fare leva sulla sensibilità del locatore edottenere una riduzione oppure tentare la via giudiziaria sapendoche vi è la possibilità del riconoscimento del diritto allariduzione. Occorre ovviamente che l'acqua sia dichiarata non potabileo che chi è interessato, se ha dubbi, faccia analizzare l'acqua aproprie spese per avere un riscontro e provare ad ottenere poi lariduzione.