Una delle ultime novità del governo Renzi riguarda la possibilità di abbassare la cedolare secca al 10%, per tutti i contratti a canone concordato, cioè quelli che prevedono la formula del 3+2, all'interno di comuni ad alta densità abitativa (716 in tutto) e con un canone fissato dai limiti degli accordi territoriali, con importi definiti al metro quadrato, alla tipologia e a dotazioni interne.

Restano quindi esclusi tutti gli altri contratti a diversa scadenza temporale e a canoni di mercato (ovviamente più alti rispetto a quelli concordati): in questi casi, la cedolare secca resta al 21%.

La cedolare secca al 10% nei contratti per studenti

Anche i contratti per studenti possono usufruire delle agevolazioni offerte dalla cedolare secca al 10%: sono sempre gli accordi territoriali a determinare il prezzo al metro quadrato, ma è sufficiente dotare la casa con una connessione ADSL per poter applicare la fascia di canone più alta. In questo caso, la durata massima del contratto è di 3 anni.

Come si stipula un contratto con l'opzione della cedolare secca

Avviene in automatico, scrivendo un'annotazione sul contratto e in questo modo non si pagano le imposte di registro. Se invece è in vigore un contratto a canone concordato che non prevede la cedolare secca, per fare il passaggio bisogna annullarlo e stipularne uno nuovo comunicandolo, per via raccomandata, all'inquilino.

L'accordo tra le parti è infatti essenziale perché ciò accada. In teoria l'inquilino non dovrebbe opporsi, visto che l'opzione della cedolare secca al 10% comporta una riduzione del canone di affitto.