Si avvicina sempre più l'uscita del nuovo iPhone 7, prodotto di punta di Apple. Sebbene, pare che l'attesa maggiore per i fan riguardi il prossimo anno, quando iPhone compirà 10 anni e dovrebbe contenere molte più novità per l'occasione. A guastare il tutto, però, ci pensa un certo signor Thomas S. Ross, il quale, come riporta The Telegraph, ha chiesto al colosso fondato da Steve Jobs ben 10 miliardi di dollari giacché, sostiene, iPhone riprenda un brevetto da lui depositato nel lontano 1992. Dunque, 15 anni prima l'uscita del melafonino. Non solo, ritiene che Apple gli abbia copiato l'idea di base anche per quanto concerne due altri prodotti distintivi del marchio: iPad e iPod.
Cerchiamo di capirne di più.
iPhone molto simile a brevetto del 1992
Thomas S. Ross accusa di aver depositato nel 1992 il brevetto di un dispositivo elettronico che permettesse di leggere romanzi, articoli di giornale, guardare immagini, video o anche film. Non solo, che fosse possibile farlo su uno schermo touch piatto retroilluminato. Ancora, che avrebbe avuto anche capacità di far comunicare l'utente, archiviare i suoi dati, prendere nota dei suoi appuntamenti. Insomma, propprio quanto fa in tutto e per tutto uno Smartphone e, in primis, un iPhone. Il problema però, è che il brevetto sia stato rinnovato fino al 1995, fino a quando il signor Ross ha pagato le dovute tasse. Poi ci ha riprovato nel 2014, senza successo.
Ora chiede ad Apple 10 miliardi di dollari di danni, ossia l’1,5% dei profitti che Apple ricava dalla vendita di iPhone, iPad e iPod.
Ma davvero è violazione di brevetto?
Tuttavia, come spiega lo stesso Telegraph, spesso si tratta di aziende semisconosciute o privati cittadini, che tentando di spillare grosse somme di denaro a multinazionali mediante “patent troll”, cioè troll dei brevetti.
Brevetti fasulli che tentano di approfittare delle falle del sistema. Non mancano poi battaglie tra i colossi stessi, come già avvenuto tra Samsung e Apple, in particolare perché i telefoni dei primi sono arrotondati come iPhone.