Xu Zhijun, uno degli amministratori delegati della Huawei (nota azienda cinese che ha spopolato negli ultimi anni sul mercato tecnologico, specialmente nel settore degli smatphone) ha recentemente dichiarato di avere seri dudbi sulla produzione degli smartwatch.

La dichiarazione, che è stata fatta durante il Global Analyst Summit a Shenzhen (sud della Cina), ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Infatti l'AD ha ritiene che difficilmente chi non è abituato a portare l'orologio si converte all'utilizzo di un qualsiasi fitband o smartwatch; e la percentuale degli acquisti dell'accessorio negli Stati Uniti ne sono la prova: infatti, solo il 33% dei clienti ha deciso di acquistarlo e convertirsi all'uso.

Di conseguenza, la restante percentuale che decide di non farne uso è perchè ha sempre con sé il telefono; ed è proprio questa affermazione che fa realmente riflettere. Ma a quanto pare, all'interno dell'azienda, questo pensiero è un po' comune a tutti gli alti ruoli, soprattutto agli sviluppatori.

Il pensiero dell'amministratore viene accolto come "contraddittorio" dal mondo tecnologico visto che il mese scorso, durante il Mobile World Congress tenutosi a Barcellona, è stato presentato il 'Watch 2' (la seconda generazione degli orologi tecnologici della Huawei).

Ma queste parole vengono ben viste, invece, dagli esperti del settore. Giudicare l'andamento è difficile in quanto non vengono rilasciati i dati di vendita; ma secondo alcune stime di mercato solo i clienti della Apple sono soddisfatti dell'acquisto dell'orologio mentre i restanti sono molto scettici sulla sua reale utilità, infatti abbandonano l'uso dell'accessorio dopo poco tempo.

Di conseguenza per produrli bisognerà creare qualcosa che possa far incuriosire la clientela e farla convertire definitivamente all'uso, come ad esempio inserire una SIM in modo tale da rendere lo smartwatch indipendente dall'apparecchio telefonico, così come è stato pensato degli sviluppatori della Huawei.

Altra idea è stata presa in considerazione dalla Apple.

Secondo alcune dichiarazioni, infatti, si sta lavorando ad un inserimento di un sensore non invasivo che permetterà allo smartwatch di misurare il tasso di glucosio. Questo potrebbe davvero portare ad un aumento della clientela in quanto faciliterebbe, a chi soffre di glicemia, un controllo molto più rapido ed accurato.