Trump interrompe i rapporti commerciali con diverse aziende, ritenute pericolose per la sicurezza nazionale, Google risponde revocando la licenza Android a Huawei. Quest’ultima è infatti appena finita nella Blacklist del presidente degli USA. Si tratta di una decisione drastica e clamorosa da parte della multinazionale californiana, specialmente se si pensa a quanti milioni di dollari vale l’accordo tra le due aziende e ai tanti device venduti in tutto il mondo dal marchio di Shenzhen che potrebbero presto perdere aggiornamenti e servizi.

Huawei prepara le contromisure ma perde le forniture dei componenti

“Non smetteremo di fornire supporto e aggiornamenti ai nostri dispositivi” con queste parole l’azienda cinese dà l’idea di non essere affatto spaventata dalla decisione di Google. La realtà però è preoccupante visto che, oltre al colosso californiano, anche diversi fornitori di processori e componenti hanno interrotto i rapporti con l’azienda cinese. Insomma, la manovra di Trump sta stravolgendo il mercato degli smartphone se si considera inoltre che, senza la licenza Android, Huawei potrà installare soltanto la versione Open Source del sistema operativo che esclude, per l’appunto, tutte le app e i servizi Google.

Inizia l’operazione Kirin OS

Per correre ai ripari da questi problemi, l’azienda di Shenzhen sta già preparando un nuovo sistema operativo dedicato che potrebbe esordire addirittura già nei prossimi mesi nel mercato cinese, ovvero Kirin OS. D'altronde, Huawei punta al primato nelle vendite degli smartphone (attualmente è al 2° posto superata soltanto dal colosso Samsung) e, in un mercato competitivo e difficile come quello attuale, l’unico modo per sperare di riuscirci è essere innovativi e tecnologici ma a un prezzo concorrenziale. L’idea dei cinesi è quella di creare una valida alternativa a IOS e Android che possa anzi rendere più performanti i propri device.

Una decisione che probabilmente avrà forti ripercussioni sui consumatori Huawei

Eliminare Android dai telefonini della società cinese potrà avere conseguenze sulle vendite dei dispositivi, che potrebbero diventare meno appetibili sul mercato e troppo simili agli altri smartphone cinesi di fascia economica. Se Trump da un lato è preoccupato della possibilità di spionaggio da parte della Cina attraverso i device Huawei e cerca di creare problemi all’azienda cinese, dall’altro ci sono degli equilibri nel mercato che stanno venendo meno. Inoltre, anche la stessa Google, appoggiando il governo statunitense, potrebbe perdere diversi milioni di euro. Insomma, se la scelta da un lato è motivata, esiste il rischio concreto di mettere in difficoltà i tanti clienti Huawei, che sono per la maggior parte al di fuori dalle dinamiche politiche delle due società. Ora non resta che aspettare e vedere cosa riserverà il futuro in casa Cina.