La triste vicenda della caduta del Ponte Morandi di Genova sembra avere messo in allarme l'Italia intera. Lungo l'intera penisola sembrano essere diverse le infrastrutture in cerca di adeguata attenzione e sopratutto manutenzione. Una situazione "grave" quella che vede protagonisti alcuni territori de paese, sopratutto al Sud dove la mobilità sembra essere diventata ormai un lusso prima ancora che un legittimo diritto universale. Tra le diverse strutture attenzionate negli ultimi anni, una sembra lasciare diversi interrogativi nell'opinione pubblica così come tra le istituzioni locali.
Si tratta del Ponte di Celico, situato nel territorio cosentino che da diversi anni ha attirato le luci su di se a causa del suo stato di degrado.
Un ponte sospeso nel vuoto
Un'arteria importante per la mobilità è senza dubbio il viadotto Cannavino meglio conosciuto come Ponte di Celico, situato lungo la Strada Statale 107 in direzione di Cosenza. Un strada trafficata da mezzi pesanti così come dalla normale viabilità cittadina, luogo di passaggio quotidiano di migliaia di ragazzi che, proprio attraverso questa via di comunicazione si recano quotidianamente verso la vicina Università della Calabria. La strada però non sembra godere di un aspetto ideale anche alla luce delle incrinazioni che sono state registrare lungo il viadotto che nella zona centrale è ormai incrinato, una situazione indicata da diversi anni ai pedoni attraverso la presenza di segnaletica stradale e gli immancabili New Jersey.
Le recenti vicende avvenute a Genova e le analogie degli ultimi anni con altri punti d'Italia hanno fatto tornare alta l'attenzione verso quella che a detta di molti potrebbe trasformarsi in un "disastro annunciato".
Le istituzioni attendono risposte
Per ottenere rassicurazioni in merito alla struttura del Cannavino il primo cittadino di Crotone Ugo Pugliese ha deciso di sollecitare l'Anas.
Non solo il Ponte di Celico, sotto l'attenzione delle autorità crotonesi anche la struttura che già in passato era stata soggetta a crolli a seguito dell'alluvione del 1996, il Ponte situato nella zona della città di Crotone, il viadotto del quartiere Fondo Gesù. Una missiva inviata agli organi di Anas non solo per ottenere rassicurazioni in merito ma anche per comprendere al meglio lo stato di salute nelle quali strutture vitali e quotidianamente trafficate sembrano versare. Massima attenzione quindi per evitare nuove tristi vicende a tutela della mobilità e dell'incolumità dei cittadini.