Il suono delle sirene ripetuto per due volte squarcia la notte più lunga. Il silenzio opprimente carico di tensione si scioglie in urla ed applausi liberatori, l'operazione rotazione è riuscita. La Concordia è di nuovo in posizione verticale.

Il 16 settembre 2013 alle ore 9.06 è iniziata quella che è stata definita una missione senza precedenti, mai provata prima per dimensioni dello scafo e suo posizionamento, paragonata addirittura allo sbarco sulla Luna per le difficoltà di esecuzione.

Oggi, 17 settembre 2013, alle ore 4.14 la manovra è riuscita con grande soddisfazione di tutti.

La nave da crociera Costa Concordia, naufragata davanti le coste dell'Isola del Giglio un nefasto venerdì 13 gennaio 2012, è tornata nella posizione che le compete.

I lavori che hanno impegnato due equipe di esperti nel settore, più di 500 uomini, l'Italiana Micoperi e la statunitense Titan, hanno messo in piedi una struttura capace di stupire il mondo e dimostrare che non c'è limite al genio ed alle capacità umane. Dopo 20 mesi di attesa, fatta di progetti, calcoli e notti insonne, finalmente si sono visti i risultati. Lo stesso Direttore dell'intera operazione, Nick Sloane, non ha potuto trattenete l'evidente e meritata soddisfazione, ribadendo come solo pochi paesi al mondo avrebbero potuto fare una cosa di questo genere.

La nave, lunga circa 300 metri, con una stazza di 144 mila tonnellate ha compiuto una rotazione di 65 gradi per raddrizzarsi in posizione verticale. Si è staccata dalla scogliera e, grazie a tiranti, sostegni di cemento, cassoni installati sulla fiancata emersa e quant'altro, si è rimessa in asse tra lo stupore di tanti e lo scetticismo di molti altri.

Ora, come è giusto, si procederà nelle tappe successive ovvero la verifica dei danni della parte sommersa, il posizionamento in questa zona dei cassoni per favorire in seguito il galleggiamento dello scafo, ma soprattutto la sua messa in sicurezza per la ricerca ed il ritrovamento dei 2 dispersi a cui è necessario dare la giusta sepoltura.

Durante il naufragio, infatti, è giusto ricordare che a bordo c'erano 4200 passeggeri e membri dell'equipaggio e che purtroppo 32 di loro furono risucchiati dalle acque gelide di una notte invernale del gennaio dello scorso anno. Solo 30 i corpi recuperati, 2 ancora dispersi.

Una nave lunga come 3 campi di calcio spiaggiata come una balena ferita ed agonizzante aveva materializzato in un attimo tutte le nostre peggiori paure, diventando il simbolo della crisi nel nostro paese.

Ora, invece, il vento è cambiato, una nuova luce si vede all'orizzonte. La balena è pronta di nuovo a prendere il largo. Poco importa se per farlo bisognerà attendere la primavera prossima. Poco importa se è appoggiata al nuovo fondale appositamente costruito per sostenerla, lasciando ancora sommersa gran parte dello scafo.

Poco importa se è ferita ed un po' malconcia. Non è più adagiata su un fianco in attesa del colpo di grazia.

E' dritta, in posizione verticale così come dev'essere. Una volta riportata in galleggiamento tornerà a navigare verso nuove ed incredibili avventure, poco importa se ciò non è vero e la sua destinazione sarà un porto per la demolizione.

Quello che conta è che se la Concordia è riemersa dalle acque anche l'Italia può fare altrettanto e riprendere la sua rotta e tornare a sognare.